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Amazon, il colosso dell’e commerce chiede le chiavi per entrare nel tuo palazzo. E ci sta riuscendo

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Salvatore DiMaggio

Amazon è un’azienda aggressiva ed in continua crescita. Lo dice la borsa e lo dice anche il favore della gente. La politica dei resi molto agevolata e senza dare spiegazioni, la comodità e la vicinanza all’utente hanno avuto la meglio sui prezzi stracciati offerti da servizi simili.

Amazon entra nel portone
Amazon entra nel portone (Getty)

Il colosso dell’e-commerce sa cosa vogliono gli utenti e sa accontentarli aprendo formule innovative. In questo caso la società vuole operare una trasformazione profonda nella modalità delle consegne. Un atto di fiducia degli utenti all’azienda che però nasconde incognite e vantaggi. Si chiama Key for Business.

Lasciare i pacchi nel portone invece che suonare al destinatario. Ecco la piccola grande rivoluzione voluta da Amazon. Dunque meno fastidio e meno pacchi rubati, ma si possono dare le chiavi dei condomini agli uomini di Amazon?

Amazon sostiene che il programma andrà con i piedi di piombo e che il dispositivo sblocca portone sarà consegnato solo a personale di comprovata affidabilità e funzionerà in maniera tale che si azionerà solo se c’è un pacco da consegnare. 

Battere la concorrenza

Il progetto è già a buon punto negli USA, ma attualmente è piuttosto opaco. Quanti condomini americani sono dotati di questo dispositivo? Non si sa. Dovrebbero essere segnalati da un apposito adesivo, ma non necessariamente.

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Amazon vuole far crescere il progetto negli USA ed esportarlo al resto del mondo ma le perplessità sulla privacy sono tante e tutt’ora non chiarite. E’ un business importante perchè riuscire a convincere gli amministratori degli stabili ad accettare questo dispositivo significa guadagnare un vantaggio strategico importante.

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Negli USA anche altri gruppi, Walmart in testa, stanno cercando di “penetrare nei condomini”. Nessuno vuole restare in dietro in questo passo in avanti nello snellimento dei passaggi tra venditore ed utente.

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