Vasco Rossi ha milioni di fan e quando c’è la possibilità di assistere a un suo concerto si crea la ressa per acquistare i biglietti. Un’occasione ghiotta purtroppo anche per i truffatori.
I fatti risalgono al 2018 e la truffa era stata ideata davvero nei minimi dettagli. Innanzitutto i truffatori avevano creato dei siti fasulli quasi indistinguibili della quelli da cui si potevano legittimamente acquistare i biglietti. Dopo aver effettuato la clonazione dei siti, i soldi arrivati dagli ignari acquirenti, ed erano davvero tanti, venivano sapientemente riciclati in Bitcoin. I siti erano molto ben fatti e a questi siti facevano capo i conti BancoPosta e le carte prepagate sulle quali gli ignari acquirenti versavano i soldi. La procura di Bologna ha scoperto che c’erano un medico di un imprenditore dietro questa associazione a delinquere ma non agivano da soli.
Un meccanismo ben strutturato
La truffa molto ben strutturata è stata possibile grazie alla collaborazione di varie persone. In tutto il raggiro ha fruttato oltre mezzo milione di euro. Sergio Cirotto, imprenditore di 38 anni era una delle menti, il medico Francesco Dessole, era l’altro ideatore. Con loro agivano Dino Nicoli, 42 anni, Roberto Lotto, 62 anni, Giorgio De Marchi, Gheorghe Lozovan.
Purtroppo sono davvero tante le persone che non solo hanno pagato anche sino a €500 per un biglietto, ma hanno dovuto sostenere anche i costi del viaggio rivelatisi completamente inutili. E’ stato al momento di presentare i biglietti al personale del concerto che i truffati si sono resi conto dell’imbroglio. Sono state la polizia postale di Bologna e la procura della stessa città a muoversi in questa direzione ed a smascherare la truffa.
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I siti sono stati curati nel dettaglio ed offrivano ai loro avventori virtuali la sensazione di essere di fronte ad un venditore legittimo.
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Anche il lato economico era stato ben strutturato con una circolazione di danaro attraverso vari step ed attraverso un passaggio di conversione in criptovalute.