Paradosso: quelli che perdono e alimentano i crolli sono i padri di famiglia

Una ricerca del MIT getta una luce importante su uno dei momenti più brutti della vita di un Trader ed in generale del mercato.

Esiste un’ora buia nei mercati ed è quella dei violenti crolli. Lo abbiamo visto recentemente col crollo di marzo 2020 recato al covid. In questi momenti è facile farsi prendere dal panico e fare scelte sbagliate una dietro l’altra. Bruciare tanto e andare a finire in una spirale di panico e tristezza che si alimentano a vicenda. Un recentissimo studio del Massachusetts Institute of Technology fa un po’ di chiarezza su questi momenti bui e su chi li alimenta. Purtroppo quelli che perdono di più e che alimentano il panico sul mercato hanno un identikit per precisa. Sono padri di famiglia sposati. E hanno più di 45 anni. In pratica si tratta di coloro i quali vivono costantemente con l’ansia della stabilità finanziaria. Nei momenti di panico generalizzato costoro vedono il proprio panico e la propria ansia schizzare ancora più in alto rispetto agli altri. Questo ovviamente al posto che portare un surplus di lucidità e di razionalità alimenta le decisioni di un felice sballate.

Il terrore dell’instabilità fa perdere lucidità

Spesso pensiamo che il panico in borsa si è causato da speculatori isterici che vogliono cavalcare le onde più di tendenza. Al contrario paradossalmente è causato proprio da chi in ogni modo vuole difendersi dalle brutte sorprese. Questo è triste e paradossale ma si ricorda quale brutta bestia sia il mercato: capace di esaltare un momento di distruggere quello successivo.

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Conservare la lucidità nei momenti di pressione è difficilissimo. Quando si parla di trading, parliamo sempre di oscillatori e fondamentali, ma alla fine è una questione di nervi.

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Solo nel momento nero si può sapere il proprio grado di resistenza.