Il nuovo rapporto Clusit evidenzia come i crimini informatici sono in costante aumento, e si tratta oltretutto di incrementi a due cifre.
Gli attacchi cyber nel mondo continuano ad aumentare a ritmo esponenziale. L’ultimo rapporto pubblicato dal Clusit, testimonia infatti come, rispetto al 2020, i crimini informatici sono aumentati del 2 per cento. E il vecchio continente dovrebbe preoccuparsi in modo particolare, in quanto un terzo degli attacchi complessivi vengono svolti in Europa. D’altronde che si tratta di un problema sempre più grave, lo può testimoniare la nostra nazione, che ha scoperto alcuni mesi fa fino a che punto la sicurezza nazionale può essere messa in seria difficoltà dai pirati informatici. Il riferimento naturalmente è ai recenti attacchi ransomware nei confronti prima della Regione Lazio e poi della Siae.
Cybercrime, diminuiscono i crimini legati allo spionaggio industriale
Subito dopo la pubblicazione del rapporto, è arrivato il commento di uno dei suoi autori Andrea Zapparoli Manzoni: “Da anni siamo di fronte a problematiche che per natura, gravità e dimensione travalicano costantemente i confini della tecnologia e della stessa cybersecurity ed hanno impatti profondi, duraturi e sistemici su ogni aspetto della società. Auspichiamo che il Pnrr possa rappresentare per l’Italia l’occasione di mettersi al passo e colmare le proprie lacune anche in ambito cyber”.
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Diminuiscono un po’ a sorpresa invece i delitti informatici legati al fenomeno dello spionaggio industriale, dopo che nel 2020 si era invece registrato un aumento record.Per quanto invece riguarda le perdite registrate dalle aziende a causa dei danni informatici subiti, queste al momento hanno raggiunto la spaventosa cifra di sei trilioni di dollari, una cifra che inevitabilmente finisce persino con l’incidere sull’attuale Pil Mondiale. Resta davvero affatto che gli attacchi informatici considerati come altamente critici, sono aumentati dal 49 al 74 per cento.