Il 2022 è caratterizzato da una forte inflazione e da un fisco che non fa più sconti ai cittadini perché ritiene che l’emergenza Covid sia finita.
Ciò non è affatto vero, ma il fisco in questo 2022 sarà decisamente meno amichevole con i contribuenti. Innanzitutto arrivano le soglie massime all’utilizzo del contante che fanno scattare addirittura €50.000 di multa se si spostano €1.000 in denaro contante. Ma è proprio sui conti correnti che fisco ed inflazione si stanno accanendo. La questione spinosa riguarda dunque la giacenza. Vediamo qual è la giacenza giusta che si dovrebbe avere su un conto corrente. Infatti più giacenza si ha sul conto corrente e più si paga, ma non solo. Superate determinate soglie iniziano anche veri e propri rischi. Innanzitutto spese e costi crescono in proporzione alla giacenza. Per fare un esempio, se si superano i €5.000 di giacenza scatta un bollo di 34,20 euro all’anno. Queste diventano €100 all’anno per le persone giuridiche. Ma i soldi lasciati fermi sul conto hanno un altro nemico occulto: l’inflazione. Questo nemico occulto può arrivare a mangiare il 5-6 % del capitale all’anno.
Dunque i soldi tenuti in giacenza subiscono una sorta di prelievo forzoso da parte dello stato con il bollo, ma uno ancora più forte da parte dell’inflazione. Negli anni scorsi l’inflazione era bassissima, ma quest’anno è aumentata molto e bisogna ragionare in modo diverso. Ma se si supera la soglia dei €100.000 ecco che si incorre in rischi veramente pesanti. Se la banca dovesse fallire o avere comunque sia delle difficoltà, lo Stato garantisce i depositi fino a €100.000. Oltre, non c’è una vera e propria garanzia per i propri soldi. Dunque una giacenza oltre i €100.000 non è effettivamente garantita nel caso in cui il proprio istituto dovesse avere qualche genere di difficoltà.
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Insomma in questo 2022 bisogna iniziare a ragionare in maniera più strutturata.
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Trovare alternative al danaro liquido sul conto diventa importante.
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