La busta paga di marzo è ricca di novità e gli aumenti saranno corposi, ma non tutti uguali: vediamo di capire chi festeggia le novità del Governo Draghi.
Le due grandi riforme volute dall’esecutivo entrano nel vivo ed il MEF fa i conti in tasca agli italiani. Vediamo cosa cambia.
E’ un periodo estremamente duro per le tasche degli italiani: i rincari a raffica e la precarietà occupazionale diffusa fanno stare in ansia le famiglie. I venti di guerra ucraini fanno presagire ulteriori aumenti su gas e luce ed infatti ieri le materie prime energetiche hanno segnato nuovi record. Ma per le buste paga di marzo arrivano notizie positive.
Il Governo Draghi ha inteso riformare il fisco italiano con due grandi interventi. Il primo è la riforma dell’Irpef ed il secondo è l’Assegno Unico. Infatti è proprio a marzo che parte ufficialmente questa seconda misura. Con l’assegno unico tutte le famiglie con bambini avranno diritto ad una cifra proporzionale ad isee ed al numero dei figli. Una bella bella boccata d’ossigeno soprattutto per le famiglie più fragili e per quelle più numerose. Difatti una famiglia non abbiente e con tanti figli può arrivare a percepire cifre di una certa rilevanza. Ma vediamo in concreto di quanto parliamo.
La riforma dell’Irpef è stata l’altra grande riforma del Governo. Si è intervenuti in due direzioni. Si è ridotto il numero degli scaglioni e si sono leggermente abbassate le aliquote. Per effetto di ciò ogni contribuente avrà un vantaggio medio annuo di circa 260 euro. Ma attenzione perchè vedremo come i redditi più bassi sebbene, beneficino assai poco della riforma Irpef in realtà avranno un aumento corposo. Infatti dalla riforma Irpef i redditi più bassi beneficiano pochissimo, mentre i redditi alti hanno un vantaggio che può arrivare ai 1.500 euro annui. Ma il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fatto i conti ed assicura che il decimo più povero delle famiglie, dalla combinazione di assegno unico e nuova Irpef avrà un vantaggio di oltre 1.900 euro su base annua.
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Il Ministero rivendica questa come una vittoria perchè opera nel senso di una perequazione sociale e perchè andrà ad incidere anche sul divario nord sud. Difatti il decimo più povero delle famiglie italiane vive soprattutto nel meridione, dunque questi circa 1.900 euro in più andranno ad attenuare la fragilità proprio di chi ne ha più bisogno.
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