Dopo l’esclusione dalla Legge di Bilancio, in Parlamento si ritorna a parlare del Bonus Salute Mentale.
Negli ultimi due anni, il Covid-19 ha messo a dura prova le economie ed i Servizi Sanitari di tutti i Paesi del mondo. Le conseguenze della pandemia, però, sono anche altre: distanziamento sociale e misure restrittive anti Covid hanno portato le persone ad essere più isolate e sole. Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet”, nel 2020 l’incidenza dei disturbi d’ansia e depressione maggiore è salita del 25%.
Anche in Italia i dati sono allarmanti. L’ospedale Bambino Gesù di Roma ha reso noto che, tra gli adolescenti, autolesionismo e comportamento suicidario sono aumentati vertiginosamente: sono passati dal 14% nel gennaio 2020 al 45% all’inizio del 2021. Per questo, lo stesso ospedale ha messo a disposizione un servizio telefonico gratuito di consulenza dell’U.O. Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza aperto 24 ore su 24.
Nonostante il consenso multi partisan che la senatrice democratica Caterina Bini era riuscita a creare tra le forze politiche, il 31 dicembre scorso il Bonus Salute Mentale è stato escluso dalla Legge di Bilancio. Il 4 gennaio è stata lanciata una petizione online su Change.org che è riuscita a raccogliere più di 317 mila firme: “Chiediamo al governo di prendere davvero in considerazione questa proposta e di inserirla nel primo provvedimento utile per andare incontro a un’esigenza immediata e pressante.”
Il documento è stato approvato nella notte del 17 febbraio: sono stati stanziati 20 milioni di euro, di cui la metà saranno destinati, nel 2022, al potenziamento di strutture già esistenti e al reclutamento di professionisti sanitari ed assistenti sociali. I restanti 10 milioni saranno, invece, destinati ai cittadini: in base all’ ISEE, si potrà chiedere un contributo per le spese di terapia per un massimo di 600 euro a persona. I dettagli sull’erogazione del contributo, ovviamente, saranno oggetto di lavoro nei prossimi mesi.
Il Bonus servirà per aiutare circa 16.000 persone, un numero che, però, è ancora troppo basso. Inoltre, considerando che, in media, una seduta costa tra i 50 ed i 70 euro, il Bonus basterebbe a malapena per coprire circa tre mesi di analisi. Il Ministro Speranza aveva già detto, infatti, che il Bonus non sarebbe stato sufficiente per rispondere alle esigenze di tutti: “Basterà? Sappiamo che la risposta è no ma sono primi passi”.
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