Cartiere ferme, ma secondo gli esperti c’era da aspettarselo perché produrre la carta consuma troppo gas.
È un’Italia che si ferma quella che stiamo vedendo in questa settimane. Un’Italia che non riesce più a produrre a causa dell’inflazione e nella quale vivere diventa sempre più difficile specie per chi è più povero. Il gas e l’energia volano a causa di una tassazione spietata ma soprattutto di una speculazione internazionale che non lascia respiro. E così le famiglie non riescono più a pagare le bollette e le aziende più energivore smettono di produrre.
Le cartiere in questo momento sono lo specchio di un’industria stremata dai rincari e che ha davvero troppa difficoltà ad andare avanti. Secondo gli esperti si annuncia una vera e propria penuria di carta nel futuro del nostro Paese perché i costi sono proibitivi e dunque carta igienica, rotoli da cucina ma anche quaderni, libri, insomma sono tanti i comparti e i prodotti che rischiamo di non trovare più. Ma il problema in realtà è molto più ad ampio spettro. I rincari di luce e gas sono una vera bomba sociale perché contemporaneamente mettono in ginocchio le famiglie più povere e creano disoccupazione.
È questo l’allarme che sempre più economisti stanno lanciando. Il caso delle cartiere non è un caso isolato. Troppe imprese rischiano di fermarsi perché produrre diventa antieconomico ed il rischio di una disoccupazione di massa si fa ogni giorno più concreto.
Anche perché i rincari non sono certo finiti qui ed anzi la guerra in Ucraina e il rischio di un default russo potrebbero portare a rincari delle materie prime anche molto più forti. Il rischio per la tenuta del sistema è veramente consistente e molti esperti denunciano la carenza troppo forte di reti di protezione sociale per chi finisce in condizione di povertà. Ma dunque dobbiamo prepararci a dire addio a tutti quei tantissimi prodotti fatti di carta che utilizziamo tutti i giorni?
In questo momento è difficile fare previsioni ma se il trend dovesse restare quello attuale le cartiere progressivamente si fermerebbero tutte. Purtroppo dal Governo arrivano risposte veramente troppo deboli all’emergenza energetica e sia le famiglie che le industrie lamentano una situazione troppo critica. In particolare il mondo della carta italiano lamenta il fatto che i competitor stranieri vengono aiutati dallo Stato mentre in Italia questo non succede. Ma è soprattutto il gas a pesare sulla produzione della carta. Normalmente il gas inciderebbe circa per il 10%. Ma attualmente arriva ad incidere addirittura il 30% ed il rischio concreto e quello che in breve si arrivi ad un blocco.
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