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Supermercati vuoti: prime regioni senza cibo, timore razionamenti

E’ psicosi per il cibo in Italia e purtroppo le ragioni non mancano. Analizziamo le cause e cosa è meglio fare.

In tante parti d’Italia si segnalano già supermercati vuoti e scaffali deserti, ma cerchiamo di capire che cosa sta succedendo e soprattutto che cosa dobbiamo aspettarci.

L’inflazione già a partire dalla fine del 2021 ha reso più difficile per gli italiani fare la spesa. Inizialmente sembravano rincari di poco conto ma ormai i rincari sono forti e le associazioni a tutela dei consumatori lanciano l’allarme.

Prezzo, ma non solo

Attualmente il problema è soltanto il prezzo del cibo, ma ben presto il cibo potrebbe proprio non arrivare più. Tutto dipende dall’evoluzione della guerra in Ucraina.

Infatti la terribile guerra scoppiata tra Russia e Ucraina sta uccidendo in maniera assai profonda sulla catena di approvvigionamento dei cibi. Uno scenario pericoloso che rischia di interrompere la produzione ed il trasporto di tanti cibi nei nostri supermercati. Ma allora come comportarsi quando facciamo la spesa? Le associazioni a tutela dei consumatori sottolineano che se oggi il problema è il cibo, domani potrebbe essere proprio la disponibilità

Scaffali vuoti

Sicuramente non è il caso di farsi prendere dal panico però è giusto fare scorta di quei cibi che possono essere conservati più a lungo. Il timore per il futuro è forte perché se la guerra dovesse acutizzarsi e se malauguratamente le catene di approvvigionamento del cibo dovessero interrompersi effettivamente procurarsi da mangiare può diventare difficile. Sono sicuramente Sicilia e Sardegna le regioni più penalizzate dalla penuria di cibo. I collegamenti con la terraferma sono più complessi e più costosi e la benzina per far muovere i camion sulle Isole costa di più e di conseguenza molto spesso i camionisti decidono di sospendere il trasporto.

Le prima regioni senza cibo

È quello che è successo in Sardegna mettendo a dura prova i supermercati sardi che sono stati letteralmente presi d’assalto. Come alcuni esperti stanno notando i nostri approvvigionamenti di cibo sono legati alle sorti della guerra in Ucraina ma soprattutto alla sua durata. Dunque senza cadere in allarmismi è giusto cercare di fare provviste per evitare momenti di interruzione. Ma le paure più grandi riguardano le scorte. Quante scorte abbiamo di cibo? Secondo gli esperti le scorte sono piuttosto esigue e l’industria del pane e della pasta presto potrebbero essere in difficoltà a produrre a causa della penuria di grano ed altre materie prime.

Salvatore Dimaggio

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