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Legge 104, quali vantaggi ci sono per i familiari dei malati

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Edoardo Corasaniti

La legge 104 prevede una serie di possibilità per i caregiver. Ecco quali sono e a quali condizioni si può accedere.

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Forse non tutti sanno che coloro i quali assistono un parente con gravi handicap possono accedere ad alcune agevolazioni di diverso tipo. Tra queste, ai sensi della legge 104, alcune che riguardano la fase finale del rapporto di lavoro in essere da parte del caregiver, figura molto nominata negli ultimi anni ma più che altro per il Covid: sono coloro che assistono i pazienti con disabilità e che, dunque, hanno bisogno di assistenza legale e giuridica per adempiere al meglio questo ruolo che lo Stato riconosce. Insomma, per i caregiver sono previste agevolazioni in fase di pensionamento. Due le misure che il legislatore ha sviluppato e che consentono di accedere alle agevolazioni: l’Ape Sociale e la quota 41.

Chi sono i caregiver

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Il caregiver familiare (familiare assistente), come riferisce il sito Pmi, è una persona che offre la propria  assistenza gratuita e quotidiana ad un familiare di primo grado che non è autosufficiente fisicamente e/o mentalmente. La caratteristica principale del caregiver è gratuità e la disponibilità del proprio servizio, ed è questo che segna la differenza fra un caregiver familiare e la classica figura del badante. Nello svolgimento del servizio, il familiare che offre assistenza può operare in maniera diretta (lavare, vestire, cucinare, …) o indiretta (adempiere agli obblighi amministrativi) il proprio congiunto, convivente o non convivente, così come adottare tecniche di sorveglianza attiva (intervenire in caso di pericolo per l’assistito o gli altri) o passiva (paziente a letto che ha bisogno di controllo).

Caregiver, cosa prevede la norma

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I testi di legge prevedono che per il lavoratore assistente, che quindi presta il proprio servizio in forma gratuito ad un familiare portatore di handicap, possa accedere ad alcune agevolazioni. Una tra queste è la possibilità di accedere anticipatamente alla pensione. Come detto, per rispondere ai quesiti bisogna conoscere Ape Sociale e quota 41. Quest’ultimo è dedicato esclusivamente a chi ha versato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni e, inoltre, richiede di aver versato 41 anni di contributi. Ape Sociale invece richiede di aver con sé 30 anni di contributi ma non solo. Ci vogliono 63 anni di età. Prima non è possibile accedere alla pensione anticipata. Per chi avesse conseguito la laurea in passato è sempre possibile riscattarla (tenendo a mente i costi per farlo) e accorciare così ì tempi.

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