Il Reddito di Cittadinanza si sta dimostrando preziosissimo in questo momento così travagliato della vita del Paese.
Prima il covid e adesso la terribile inflazione stanno mettendo in ginocchio gli italiani e senza questo prezioso ausilio oltre un milione di famiglie sarebbero nei guai. Ma come sappiamo un elemento critico del reddito di cittadinanza è il rapporto tra reddito stesso e lavoro.
Ma le cose sono cambiate riguardo la presenza contemporanea del reddito grillino e di un’attività lavorativa ed oggi riuscire ad andare avanti unendo insieme reddito e lavoro è più semplice ed è più praticabile per molti.
Il sogno di molti sarebbe riuscire ad avere contemporaneamente sia il reddito di cittadinanza che un lavoro in modo tale da poter vivere con più serenità. Ma questo non è impossibile infatti il reddito di cittadinanza non presuppone il dover essere per forza disoccupati.
Semplicemente pone dei paletti da rispettare. Ma la cosa sicuramente più interessante è che non tutte le entrate sono considerati redditi e perciò non tutte vanno a confluire nell’ISEE. Questo significa che ci sono entrate che non vanno ad intaccare l’importo del reddito di cittadinanza e che di conseguenza non rischiano neppure di farlo perdere. Per ricevere il reddito di cittadinanza bisogna essere entro una certa soglia ISEE e bisogna essere disposti a lavorare. Se un membro della famiglia trova lavoro questo va comunicato all’INPS entro 30 giorni. Comunicando il nuovo lavoro entro 30 giorni saremo perfettamente in regola con l’INPS.
L’INPS in virtù della nostra comunicazione ricalcolerà l’importo dell’assegno e quindi in teoria il reddito di cittadinanza dovrebbe diminuire. Ma la cosa importante da capire è che non tutte le attività lavorative hanno bisogno di essere comunicate. Dunque ci sono attività che prevedono un introito ma che però non vanno comunicate all’Inps e pertanto non vanno ad intaccare neppure di un centesimo l’assegno del reddito di cittadinanza. Molto importante conoscere questa norma assolutamente fondamentale.
Vediamo quali sono gli introiti che non vanno comunicati all’INPS e quindi non modificano il reddito grillino. Il primo è il tirocinio. Anche le attività socialmente utili non hanno bisogno di essere comunicate e ciò vale anche per quelle retribuite. Il servizio civile non va comunicato e neppure le prestazioni occasionali che spesso danno una retribuzione interessante vanno comunicate. Neppure vanno comunicate all’INPS le prestazioni con il libretto famiglia.
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