I negoziati di pace giunti ad un punto molto promettente stanno generando un effetto paradossale: scendono i prezzi dei carburanti ma crolla l’offerta.
C’è sicuramente soddisfazione per i progressi fatti nei negoziati di pace tra Russia ed Ucraina ed il mondo tira un sospiro di sollievo. Anche le borse tornano toniche e soprattutto il prezzo del petrolio scende.
Dunque tutto positivo? No, perchè se è vero che scende il prezzo del petrolio è vero anche che la produzione sta subendo un crollo e dunque lo spettro del razionamento si avvicina. Ma cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
In questi mesi guerra ed inflazione hanno fatto salire in alto i prezzi di diesel e benzina tanto da costringere il Governo ad operare un taglio di 25 centesimi sulle accise.
Il taglio si è sentito subito alla pompa di benzina, ma già erano cominciati nuovi aumenti che spaventavano gli automobilisti. Oggi quello scenario è cambiato perchè si spera nella pace ed effettivamente il petrolio può scendere di prezzo e lo sta facendo. Ma il nuovo allarme è quello di un vero e proprio crollo della produzione.
La produzione russa di petrolio sta subendo un vero e proprio crollo e gli altri paesi dell’Opec+ non intendono aumentare la produzione: insomma la disponibilità di carburanti si abbassa sempre di più. Peraltro il Kazakistan, notevole produttore di petrolio ha drasticamente ridotto la produzione a causa di disagi interni. Insomma gli esperti del settore energetico denunciano una stretta globale nella disponibilità di petrolio ed a patirne sarà soprattutto il diesel.
Vediamo cosa succederà alla pompa di benzina. In questi giorni i prezzi hanno cominciato a calare e c’è la concreta possibilità che continueranno a farlo. Ma con una produzione così scarsa l’ipotesi più probabile è che prima ci sia un rimbalzo dei prezzi e che poi si possa arrivare ad un vero e proprio razionamento. Soprattutto del diesel. Per chi ha auto diesel muoversi potrebbe essere complicato e soprattutto si teme per chi fa lunghi tragitti.
Razionare il diesel significa non solo creare forti disagi ma dover anche trovare il modo di non bloccare i tir che sono alimentati a gasolio e che così rischierebbero il blocco merci. Una partita decisamente complessa, ma spaventa il fatto che in Austria una grossa compagnia di carburanti abbia già fatto partire un parziale razionamento proprio del diesel.
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