Consumatori ed esperti sempre più allarmati dalla penuria di cibo a causa dell’Ucraina.
La guerra in Ucraina sta prosciugando le scorte di tanti generi alimentari. Gli esperti lo pronosticavano da tempo e progressivamente ci stiamo arrivando.
La guerra in Ucraina ha cambiato tutto perché le pesantissime sanzioni imposte alla Russia hanno spezzato la complessa catena degli approvvigionamenti alimentari e non alimentari. Per gli italiani comincia un periodo di penuria di cibo e già si allunga la lista degli alimenti mancanti.
Di giorno in giorno arrivano dati sui cibi più difficili da trovare nei supermercati e le scorte nazionali diventano sempre più esigue.
Ma vediamo che cosa succede ai consumatori. È proprio l’Istat a marzo a parlare di una secca diminuzione della fiducia dei consumatori. D’altra parte Altroconsumo certifica che quasi il 60% degli italiani hanno timore di avere minori prodotti al supermercato. È proprio Altroconsumo a sottolineare come orate fresche e branzini freschi siano diventati molto difficili da trovare in varie parti d’Italia. Addirittura il 18% degli intervistati non è riuscito a trovarli al supermercato. Ma l’allarme più rilevante è quello per le riserve di olio di girasole e di lievito che si stanno esaurendo.
Olio di girasole e lievito sono due alimenti molto importanti e soprattutto quest’ultimo risulta essere un alimento fondamentale non soltanto per le famiglie ma soprattutto per molte catene di produzione alimentari. L’olio di semi di girasole, l’olio di mais e la pasta di semola stanno diventando sempre più difficili da trovare in tutta Italia. Altroconsumo certifica come da nord a sud sono tanti gli alimenti difficili da trovare: per esempio una percentuale tra il 48 e 61% degli intervistati rivela che la farina bianca e vari altri alimenti sono difficili da trovare o in certi casi proprio irreperibili.
Il governo Draghi si è espresso sulla questione. Anzi è stato proprio il primo ministro Mario Draghi a dire che gli Italiani devono prepararsi all’eventualità dei razionamenti. Il governo non vede ancora i razionamenti come qualcosa di certo, ma sicuramente se le scorte dovessero continuare ad abbassarsi, l’Italia sarà costretta a seguire le orme della Spagna che ha già cominciato a permettere ai supermercati di razionare il cibo. Infatti già ora in Spagna i supermercati possono legalmente scegliere cosa razionare e cosa no in base alle riserve.
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