La catena del farmaco è a rischio e le conseguenze possono essere pesantissime per la salute degli italiani.
Come sappiamo la guerra in Ucraina e le sanzioni durissime imposte alla Russia hanno creato un forte problema di approvvigionamento dei beni di prima necessità.
La Spagna ha cominciato a razionare il cibo in alcuni supermercati e l’Austria ha cominciato a razionare il diesel.
Purtroppo però l’incubo dei razionamenti e dei rincari forti sui generi di prima necessità adesso tocca anche i farmaci ed è decisamente l’allarme peggiore. A fare il punto della situazione è Michele Gavino amministratore delegato di Fis e lo fa su ADNkronos.
Il conflitto in Ucraina ha fatto aumentare fortemente i costi delle materie prime farmacologiche. In realtà dice ad Adnkronos Gavino l’industria del farmaco già stava attraversando un momento molto delicato a causa del covid. Infatti il covid aveva interrotto molte catene di approvvigionamento e produrre i farmaci era diventato più difficile e più costoso. La speranza dell’industria era quella che con la progressiva uscita dal covid, questo stato di cose progressivamente tornasse al suo posto.
Ma la guerra in Ucraina e le sanzioni imposte alla Russia in realtà rendono tutto molto più difficile. Gavino sottolinea che se davvero si dovesse partire con i razionamenti cosa che il premier Mario Draghi non ha affatto escluso nelle scorse settimane, l’industria sarebbe costretta a dare priorità ai principi attivi salvavita rispetto agli altri. Quindi l’industria finirà per focalizzarsi su quei farmaci salvavita che sono assolutamente indispensabili e però il rischio chiaramente è quello di determinare una penuria sui farmaci che non sono salvavita.
Gavino ritiene che sia importante porsi le questioni fondamentali fin d’ora perché se dovesse effettivamente scattare il razionamento organizzarsi diventerà sicuramente molto molto più difficile. Dunque nelle prossime settimane si capirà se effettivamente questo razionamento ci sarà o no e che cosa rischiano i farmaci che non sono classificati come salvavita. La filiera del farmaco è lunga e delicata e le tensioni internazionali la colpiscono in molteplici modi. I razionamenti e periamo che non ci siano, renderebbero ancora più necessario distinguere nettamente tra i salvavita ed i non salvavita e le conseguenze per questi ultimi e per chi ne fa uno sarebbero pesantissime.
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