La guerra in Ucraina mette in moto una solidarietà tra governi che interessa anche l’Italia: ci sono delle misure che stanno per essere approvate dall’esecutivo.
L’esecutivo guidato dal premier Mario Draghi è al lavoro per offrire nuovi strumenti per aiutare coloro che stanno arrivando in Ucraina e che scappano dalla guerra ormai da oltre un mese e mezzo. Come è noto, la Russia non retrocede e il popolo ucraino si sta spostando sempre di più verso l’Europa. Le misure sul tavolo del governo riguardano diversi settori, sia gli enti che devono fornire i servizi e sia direttamente per i profughi. In questi giorni sarà la Protezione civile a comunicare un avviso per il terzo settore, associazioni e simili: nel documento verranno esplicitati i sistemi per incassare i fondi per l’ospitalità destinati a 15mila emigrati. Così come dovrebbero passare il sistema dei 33 euro al giorno garantiti per i migranti.
Mario Draghi e i suoi ministri stanno per varare una misura che dia l’ok ad un sistema online che dovrebbe consentire agli ucraini di ottenere un contributo economico. Sono 300 euro al mese per un trimestre, per ogni adulto, e 150 euro per ogni figlio. La platea di soggetti interessati da questo provvedimento potrebbe essere circa 60mila persone arrivate dall’Ucraina. Quello che è in programma sarebbe un binario nuovo per affrontare l’arrivo dei migranti, un programma che si accosterebbe al classico metodo di accoglienza. Inoltre, c’è da sapere che è stato alzato il numero di posti disponibili sia nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e il Sai (sistema di accoglienza e integrazione). Con la riforma ci dovrebbe essere posto per circa 16mila e 500 migranti. Si ricorda che ad oggi in Italia sono arrivate quasi 100mila persone dall’inizio dello scoppio delle bombe russe.
Nel mondo dell’associazionismo il meccanismo dovrebbe funzionare così: gli enti, dopo l’ok della Protezione civile, potranno attivare le procedure per l’accoglienza. Ovviamente sarà necessario soddisfare alcuni criteri, tra cui il numero di persone che si possono ospitare, che tipo di strutture si hanno a disposizione. Inoltre, i progetti di accoglienza dovranno essere in linea e ricevere il placet del Comune in cui si applicano.
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