È noto a tutti che questa guerra ha davvero rovinato i piani del Governo.
Infatti il Governo puntava ad una crescita assai dinamica dell’economia e puntava ad una ripresa del paese.
Ma prima l’arrivo della forte inflazione e poi l’arrivo di questa terribile guerra hanno rovesciato completamente le prospettive del Paese e del Governo.
Se all’inizio dell’anno si parlava di un aumento del PIL del 6% ormai quelle prospettive non esistono più ed anzi addirittura la banca d’Italia parla di recessione.
Infatti se il conflitto dovesse durare a lungo, secondo la banca d’Italia ci aspettano due anni di recessione. Chiaramente il governo adesso si trova in una situazione completamente diversa ed è costretto a prendere misure sociali per aiutare i più poveri ma con risorse più esigue. Infatti tante famiglie italiane non ce la fanno più ad andare avanti a causa dei terribili rincari e attendono dal governo una qualche forma di aiuto sociale.
Anche i sindacati sono assai sensibili al problema ed il segretario Landini ha proposto l’idea di una patrimoniale denominata contributo di solidarietà. Questo contributo di solidarietà si attiverebbe tramite un prelievo forzoso sui conti. L’idea è quella di un prelievo forzoso dell’1% su tutti quelli italiani che abbiano un patrimonio superiore agli 1,2 milioni di euro. Già dai 5 stelle si era andati in una direzione del genere e la convergenza tra 5 Stelle e sindacati sta puntando in quella direzione. Effettivamente gli aiuti di Stato elargiti fino ad oggi alle famiglie più povere, benché importanti, purtroppo non hanno centrato il segno.
I poveri in Italia sono sempre di più e soprattutto le famiglie che non riescono più a pagare le bollette aumentano di mese in mese. Addirittura a febbraio 4 milioni di utenze non sono riuscite a pagare le bollette. È importante capire come si muoverà il governo relativamente a questa ipotesi di tassa patrimoniale. Fonti vicine al governo hanno fatto capire che in questo momento l’esecutivo non sta pensando ad una patrimoniale e non vuole inasprire le tasse. Ad ogni modo effettivamente il governo vuole andare in una direzione maggiormente redistributiva perché condivide il fatto che l’emergenza sociale sia attualmente altissima. Dunque se attualmente il prelievo forzoso sui conti è stato escluso dal governo resta da capire in quale direzione si muoverà l’esecutivo per rendere le politiche fiscali italiani più redistributive.
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