Il reddito di cittadinanza è un argomento sempre più caldo perché purtroppo il Governo lo sta tagliando mese dopo mese.
E anche per questo che sempre più cittadini italiani chiedono il reddito di base universale all’Unione Europea. Il reddito di base universale garantisce un minimo per vivere a tutti ed ormai il 60% della quota minima è già stato praticamente raggiunto.
Ma non molti sanno che anche all’interno dello stesso appartamento ci possono essere due ISEE diversi e di conseguenza due redditi di cittadinanza diversi.
Infatti due divorziati possono accedere a questa particolarissima situazione a patto di fare le scelte che vedremo. Molto spesso capita che dopo il divorzio non si abbiano le risorse economiche per poter vivere in due case diverse.
Anche se il rapporto sentimentale è terminato si è costretti e dividere la stessa abitazione. Eppure finché si usufruisce della stessa abitazione, l’ISEE non può che essere unico e di conseguenza un coniuge risulta a carico dell’altro. Infatti quando si vive sotto lo stesso tetto per il fisco si è tutti fiscalmente a carico di un solo soggetto e di conseguenza si fa parte tutti dello stesso ISEE. Come abbiamo visto dunque anche se si è divorziati, ma si ha la stessa residenza, per il fisco il nucleo familiare e unico e anche l’ISEE è unico.
Di conseguenza il reddito di cittadinanza potrà essere chiesto soltanto sulla base di questo unico ISEE che probabilmente sarà anche più ricco. Esiste però una scappatoia. Si può frazionare l’immobile in due unità immobiliari diverse. Creando due mini appartamenti che nascono dall’appartamento originario separato in due si potrà dividere anche il nucleo familiare. Di conseguenza ognuno avrà il proprio ISEE e se ci sono i presupposti anche il proprio reddito.
Tuttavia dividere in due un immobile non è sempre un’operazione facile. Infatti bisogna fare le opportune modifiche al catasto e bisogna anche fare in modo che ciascuno dei due immobili abbia almeno un bagno ed una cucina per poter ottenere l’abitabilità. Dunque parliamo di una procedura sicuramente non banale ed economica. Ma se si riesce a fare questo ecco che i vantaggi sia dal punto di vista ISEE che dal punto di vista del reddito di cittadinanza saranno importanti. Dunque la valutazione va fatta caso per caso.
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