Per le famiglie italiane ultimamente andare avanti è diventato sempre più duro.
I rincari continui del costo della vita stanno spingendo tante famiglie al di sotto della soglia di povertà. Specialmente poi i nuclei familiari che hanno dei figli fanno davvero una fatica estrema per riuscire ad andare avanti.
Le spese per i figli sono tantissime ma il lavoro precario e l’inflazione sempre più forte stanno spingendo in uno stato di grande frustrazione economica tantissimi nuclei familiari italiani.
In aiuto dei genitori è arrivato l’assegno unico universale. Ma come vedremo non c’è soltanto questa misura ad aiutare le famiglie con figli. Con l’assegno unico universale i genitori stanno ricevendo una somma che è parametrizzata all’ISEE e al numero dei figli.
Quindi chiaramente le famiglie con redditi più bassi e con un maggior numero di figli percepiranno cifre più alte. Ma se è vero che l’assegno unico è una grande novità per le famiglie è vero anche che non tutti sono contenti di questa misura perché per alcuni globalmente questa misura rappresenta uno svantaggio economico. Ad ogni modo l’assegno unico e ormai realtà da mesi ma e anche un altro aiuto che taluni genitori possono chiedere in alcuni casi specifici.
Si tratta di casi molto particolari per i quali la legge non prevede nemmeno un tetto ISEE. Spettano infatti €525 mensili se si hanno figli minori che abbiano bisogno dell’accompagnamento. Infatti nel caso di particolari patologie l’indennità di accompagnamento si prescinde completamente dall’ISEE, dai limiti di età e dalla capacità lavorativa. Quello che conta è che il figlio non sia in grado di deambulare e che questa limitazione nella deambulazione sia importante. Tuttavia questa misura non si può avere se il minore è ricoverato in istituti pubblici o è comunque sia a carico dello Stato.
Come abbiamo visto l’indennità di accompagnamento non ha nessuna relazione con il reddito: lo Stato riconosce questo aiuto in base alle condizioni di salute e non a quelle economiche. Per poter richiedere il sussidio è necessario che la condizione del figlio in questione sia stata documentata e comprovata in modo adeguato. In sostanza le limitazioni nella deambulazione devono avere il grado di gravità effettivamente previsto dalla normativa. A quel punto l’INPS erogherà questo aiuto in modo regolare.
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