Pochi+contributi+versati%2C+come+puoi+andare+in+pensione+lo+stesso
ilovetrading
/2022/05/07/pochi-contributi-versati-come-puoi-andare-in-pensione-lo-stesso/amp/
Pensioni

Pochi contributi versati, come puoi andare in pensione lo stesso

Per ottenere una buona pensione è necessario condensare diversi fattori, tra cui una buona contribuzione. Ma a volte può saltare qualcosa e allora bisogna sapere cosa fare.

Quando arriva il momento di andare in pensione c’è da mettere in conto principalmente una domanda: quanti contributi ho accumulato? La domanda è dirimente per potere accedere all’assegno, o meglio per sapere a livello di quantità a quanto ammonterà. E’ vero, da tenere in considerazione c’è anche molto spesso il numero di anni che il soggetto detiene e inoltre possono far leva anche altri fattori come ad esempio il possesso di alcuni requisiti come l’invalidità.

Ansa, Roma

Insomma, sono numerosi i fattori che incidono nella quantificazione della pensione. Tra i più determinanti, come detto, i contributi. Come si sa, essi sono versati dal datore di lavoro durante tutto il percorso professionale. Si può dire che il patrimonio contributivo del lavoro rappresenta un tesoro importantissimo per lui stesso.

Contributi, alcune volte diventa una piaga

Ansa, Milano

Sono numerose le occasioni in cui la cronaca ci ha raccontato di episodi in cui i contributi non sono stati correttamente pagati o versati in maniera non corretta. Questo può rappresentare un problema molto serio per il lavoratore che, dopo una lunga carriera, avrebbe diritto ad una somma degna per poter continuare a vivere e godersi la pensione. Un problema che a volte riguarda anche i lavoratori autonomi, che i contributi devono versarseli da soli: se capitano dimenticanze o altre vicende che rallentano il pagamento, allora il rischio è molto alto e a pagarne le conseguenze sarà lo stesso lavoratore.

Cosa fare se ci sono buchi nella contribuzione

Ansa, Napoli

Ecco che allora il lavoratore può dar vita al cosiddetto ravvedimento operoso, una pratica che consente di pagare ciò che manca. Tramite questa operazione il lavoratore paga la parte mancante dei contributi: è uno dei modi più rapidi e senza controindicazioni per sanare e regolarizzare la vicenda. Naturalmente questo sistema fa sì che si evitano procedure sanzionatorie o di attivazione dell’istituto di previdenza. O dell’Agenzia dell’Entrate con le sue tanto temute cartelle esattoriali che provocano pensieri e soldi da cacciare, in alcuni casi anche molto salate.

Edoardo Corasaniti

Articoli Recenti

Testamento olografo: se non si trova l’originale, la fotocopia ha valore?

Basta immaginare che un documento così personale possa esistere solo in copia fa sorgere domande…

1 settimana Fa

Controlli a tappetto dell’Agenzia delle Entrate: 4.000 Partite IVA forfettarie sotto la lente del Fisco

Una verifica fiscale a tappeto su migliaia di titolari di Partita IVA in regime forfettario…

1 settimana Fa

Assegno di inclusione senza stop: bonus dalla scadenza alla proroga di 500 euro

All'inizio si presenta un quadro intrigante, fatto di numeri e di volti: un sostegno importante…

1 settimana Fa

Ho perso la cauzione di 2.500 € versata alla banca, il motivo è sconvolgente

Una vicenda sorprendente svelata dall’Arbitro Bancario Finanziario: un cliente aveva versato una cauzione consistente e…

1 settimana Fa

Rendimenti fino al 3,82% all’anno e rischi: chi vince tra i BTP a lunga scadenza

Un confronto inaspettato tra BTP 2035, BTP 2040 e BTP 2045 che racconta molto più…

1 settimana Fa

La tregua è finita? Perché un ritorno dell’inflazione potrebbe scatenare la tempesta perfetta su risparmi e investimenti

È davvero possibile che un improvviso balzo dell’inflazione cambi il destino delle economie di Stati…

1 settimana Fa