Per le famiglie italiane e andare avanti è diventato sempre più difficile e di conseguenza molte stanno cercando di risparmiare davvero tutto.
L’impennata del costo della vita è tremenda e le cause sono l’inflazione e la guerra in Ucraina.
L’Italia sembra più sempre più spaccata in due e si denuncia con forza come manchino misure reali di contrasto alla povertà.
Ogni bonus messo in campo dal governo può essere utile in questo frangente e ce n’è uno che può aiutare le famiglie ad affrontare delle spese alle quali magari in alternativa rinuncerebbero.
Come sappiamo per le famiglie alcune delle voci di spesa più importanti sono quelle ai propri figli. Infatti non si contano le uscite che una famiglia deve sopportare per l’educazione, la salute e lo svago dei più piccoli. Proprio da questo punto di vista il bonus di €1000 messo in campo dal governo può essere un ausilio sul fronte dell’educazione dei più giovani. Infatti al centro di questo bonus ci sono tutte le famiglie che abbiano dei ragazzi dai 5 ai 18 anni.
Questo bonus si focalizza sull’istruzione dei più piccoli e soprattutto sull’educazione musicale. Infatti questo bonus noto anche come bonus musica va a coprire le spese per l’educazione musicale dei figli. Ma ovviamente ci sono dei paletti. Innanzitutto i ragazzi devono essere dai 5 ai 18 anni e poi l’ISEE della famiglia deve essere entro i €36000. Questo bonus fruibile come detrazione IRPEF non copre soltanto le spese del conservatorio ma ha uno spettro di azione decisamente più ampio. Infatti questo bonus va a coprire anche le scuole di musica, i cori e le bande.
Per essere fruito questo bonus ha però bisogno che tutte le spese sostenute siano state pagate in modalità tracciabile. Infatti saranno proprio le spese rigorosamente tracciabili a poter essere portate in detrazione IRPEF. Nella dichiarazione dei redditi infatti si potrà chiedere la detrazione fiscale al 19% per tutte le spese destinate all’educazione musicale dei più piccoli. Come detto esiste un tetto ISEE posto a €36000 e la detrazione secondo quanto ha chiarito l’Agenzia delle Entrate può essere anche ripartita tra i due genitori. Oppure può essere fruita solo da uno: questo può essere scelto liberamente in base alla convenienza del caso singolo.
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