La guerra in Ucraina Diventa ogni giorno più dura e la minaccia della chiusura del gas russo sta mettendo sottosopra l’economia italiana.
Tante aziende rischiano di chiudere l’intero paese rischia di finire in una brutta recensione.
Al supermercato l’allarme è relativo a tutti quei prodotti che a causa del duro embargo imposto alla Russia rischiamo di non trovare più.
Infatti il conflitto ucraino ha messo in crisi la catena di approvvigionamento globale delle materie prime alimentari. Questo significa che tanti cibi che fino a ieri arrivavano in Italia senza alcun problema, cominciano ad essere approvvigionati con grande difficoltà.
Questo purtroppo è una scenario naturalmente connesso con la guerra e con l’embargo. Il primo alimento che è in crisi a causa della guerra è l’olio di girasole. L’olio di girasole è stato il primo alimento a diventare praticamente introvabile nei supermercati italiani. Reperirlo è diventato davvero difficile e il poco che si trova è a prezzi altissimi rispetto alla norma.
Questa è la doppia faccia della difficoltà di reperire cibo. Non solo il cibo diventa scarso ma chiaramente aumenta anche di prezzo. Un altro cibo che rischia di entrare in crisi è il riso. Attualmente il riso non sembra ancora scarseggiare nei supermercati italiani, tuttavia l’Associazione dei produttori del riso italiani sottolinea come produrre il riso in Italia sia diventato estremamente complicato. Le materie prime necessarie per produrlo sono aumentate di prezzo in modo spropositato e di conseguenza se ne produce meno ed a costi più elevati. Inoltre anche la forte siccità ha reso molto più difficile produrre questo alimento. Anche importarlo dall’estero è diventato complicato e così di conseguenza il cibo entra in crisi e gli italiani si preparano a fare scorte. Oltre all’olio di girasole ed al riso vari tipi di oli di semi rischiano di essere sempre più difficoltosi da approvvigionare. Ma un allarme alimentare deriva anche dai prodotti derivanti dal grano. Pane, pasta, biscotti, eccetera, diventeranno progressivamente più costosi e più difficili da produrre.
Infatti il grano arriva con sempre maggiore difficoltà in Italia e di conseguenza tutte quelle aziende che trasformano il grano in prodotti alimentari denunciano difficoltà sempre maggiori nella produzione dei loro articoli. Ancora una volta abbiamo sia la difficoltà di trovare cibo che il prezzo che è destinato ad aumentare. Ma ovviamente si parla sempre più spesso anche di razionamenti. Per ora in Italia non sono partiti razionamenti. Anche se altri paesi europei come ad esempio la Spagna hanno già fatto partire razionamenti al supermercato ancora da noi non si è giunti a questo punto, tuttavia oltre un mese fa, il Presidente del Consiglio Mario Draghi aveva detto che questa ipotesi è concretamente possibile.
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