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Gas, fine delle forniture dalla Russia. Cosa dobbiamo fare ora per salvarci

La guerra tra Russia e Ucraina non si muove solo sul campo delle bombe. C’è anche un conflitto economico che passa dall’approvvigionamento di materiali di prima necessità ma anche di quelli più vantaggiosi in termini monetari. 

In fondo non c’è nulla di cui meravigliarsi: nel momento in cui l’Ucraina ha chiesto il punto d’accesso del gas russo nella regione del Donbass, la reazione di Putin non poteva che materializzarsi subito.

(Pixabay)

E così, Mosca ha imposto il semaforo rosso dei flussi di gas che passano da Yamal, nella Polonia. Tecnicamente parlando, il Paese di Zelensky ha sbarrato le porte di quello che è considerato come una porta che gestisce circa l’8 per cento dei flussi dei gas russi del Vecchio continente nei confronti di Kiev, che ora ha messo sul campo la possibilità di inviare il gas attraverso un punto diverso, la Sudzha.

Guerra Russia- Ucraina: gli effetti che non si vedono

(Pixabay)

Ormai è sotto gli occhi di tutti: la guerra tra Ucraina e Russa sta provocando conseguenze elevatissime anche nei paesi europei, tra cui anche l’Italia. Il risultato più grave lo si sperimenta nell’aumento delle spese per i consumi per diesel, benzina, grano e pane. Ma non è solo questo, perché alle stelle ci sono anche i prezzi di altre materie prime che stanno provocando danni pesanti alle aziende e alle famiglie degli italiani. E così, dopo il Covid che ha innescato una crisi economica da cui stavamo provando a risollevarci, adesso la guerra rischia di creare un nuovo clima di incertezza finanziaria.

Rincari, quando l’aumento colpisce tutto (o quasi) 

(Pixabay)

Sono numerosi i prodotti che adesso costano di più e che molte volte rappresentano beni primari per le famiglie. Tra questi il gas (più 48 per cento), grano (30 per cento), acciaio (25 per cento) e petrolio (oltre il 16 per cento). Prodotti importanti per noi, a partire dall’acciaio che viene utilizzato nell’edilizia e dunque nelle infrastrutture, ma anche per la costruzione di macchine, di centrali elettriche e le tubature. Chi produce questi prodotti? Cina, Giappone, Usa, Corea del Sud, India e proprio la Russia, uno dei Paesi al centro del conflitto bellico. I rincari comunque hanno interessato anche piombo, frumento, alluminio e nickel.

Edoardo Corasaniti

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