La crisi economica sembra far male agli italiani: c’è una fascia di popolazione che soffre ancora di più per l’aumento delle spese e perde persino il sonno.
I problemi di natura finanziaria ed economica rischiano di provocare stress e disturbi legati al sonno per moltissimi italiani che sono costretti ogni giorno a combattere numerosi problemi. In base allo studio condotto da Moneyfarm insieme a Dectech su un campione di 1.650 individui maggiorenni residenti in Italia, rappresentativo della popolazione italiana per genere, età, formazione, occupazione, distribuzione geografica e situazione patrimoniale, quasi un terzo degli italiani (27% per cento) per una volta non ha dormito negli ultimi sei mesi. La ragione? Come detto, i soldi. Di riflesso, questo vuol dire che circa un terzo di italiani ha problemi economici o non è riuscito a onorare impegni finanziari essenziali, come l’affitto o i prestiti.
Quasi il 20 per cento degli intervistati, secondo il sondaggio, non è riuscito a pagare gli impegni finanziari più importanti come ad esempio l’affitto o un prestito. Ad un altro 14 per cento invece non è stato concesso l’accesso al credito a causa di alcuni controlli sulla sua possibilità di assolvere a tali impegni. Al 17 per cento circa invece è toccato ricevere l’ultimo avviso di pagamento per il pagamento di servizi che non aveva più pagato. Un altro terzo degli italiani invece ha finito i soldi prima ancora di ricevere lo stipendio: ed è in particolare alcune fasce di popolazione che sono più a rischio.
Non arriva nemmeno al 30 per cento il campione di uomini e donne che hanno affrontato l’esame con il sorriso: e infatti, solo il 28 per cento ha ottenuto un segno postivi in busta paga o attraverso il lavoro che compie. In particolare, si tratta di uomini e donne che non superano i 40 anni. Insieme a loro, si aggiungono anche coloro che continua a spendere per spese non essenziali di varia entità, anche tra chi è economicamente più vulnerabile e tra i giovani under 40. In particolare, il 55% degli italiani dichiara di aver affrontato una grande spesa non essenziale (come vacanze, elettrodomestici e device tecnologici), soprattutto tra gli under 40 (60% vs 51% over 40), e il 72% afferma di non aver comunque rinunciato a togliersi sfizi di piccola entità.
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