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Fisco

Modello 730, segnati la data del 23 maggio

E’ arrivato uno dei momenti fiscali più difficili dell’anno: ci sono alcune date che bisogna appuntarsi.  Ci sono dei rischi molto seri che non si possono non appuntare. 

La scadenza per la dichiarazione dei redditi si avvicina: come ogni anno, è bene sapere cosa si rischia se la data si dimentica. Come è facile immaginare, ci sono delle sanzioni che si possono incontrare.

(Ansa, Roma, ALESSANDRO DI MARCO)

Il calendario in questo caso è molto importante, perché se anche la scadenza viene scordata c’è la possibilità di sanarla entro 90 giorni ed evitare sanzioni che a volte possono diventare pesanti e fastidiose. Con l’Agenzia delle entrate è sempre meglio non essere superficiali. Prima di andare al setaccio di cosa può accadere, è necessario ricapitolare quali sono le voci che costituiscono la dichiarazione dei redditi. Si parte dal Modello 730, utilizzata dai lavoratori dipendenti e pensionati. Per agevolare la sua compilazione, l’Agenzia delle entrate ne predispone uno già formulato. Un po’ più complesso è il filone di chi ha la Partita Iva, per cui i professionisti devono compilare il Modello redditi Pf (persone fisiche) .

Dichiarazione dei redditi: quali giorni sul calendario non puoi scordare se non vuoi problemi

(ANSA, Padova, NICOLA FOSSELLA)

Sono diverse le scadenze a seconda del regime fiscale a cui si è assoggettati. Se si deve effettuare il 730, allora la data da ricordare è quella del 30 settembre. A partire dal 23 maggio sarà possibile compilarlo e presentarlo all’Agenzia delle entrate. Diverso invece è chi ha la Partita Iva e quindi ragiona con i tempi del modello Redditi pf: c’è tempo fino al 30 novembre per mandare i dati all’Agenzia delle entrate.

Il rischio delle sanzioni se dimentichi di fare la dichiarazione dei redditi

Ansa, Roma

Bisogna sapere che i rischi ci sono le multe salate e di diversa natura. Perché se entro 90 giorni dalla scadenza (30 settembre o 30 novembre, a seconda del regime fiscale a cui si è assoggettati) le conseguenze possono essere sia penali che amministrativi. Su quest’ultimo fronte, si può essere costretti a pagare dal 120 per cento al 240 per cento delle imposte dovuta. Nel penale invece si va a finire se il carico fiscale da pagare eccede i 50mila euro, con pene detentive che arrivano anche fino a 4 anni di reclusione nel caso in cui l’evasione sia accertata e non venga riconosciuta una dimenticanza. In quest’ultimo caso la pena è ridotta.

Edoardo Corasaniti

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