Lavoro+part+time%2C+cosa+accadr%C3%A0+con+la+pensione+dopo
ilovetrading
/2022/05/31/lavoro-part-time-cosa-accadra-con-la-pensione-dopo/amp/
Economia

Lavoro part time, cosa accadrà con la pensione dopo

La contribuzione è un mondo ricco di sorprese, a volte spiacevoli. Un caso è rappresentato da chi lavora con contratti part-time. C’è qualcosa che non si può non sapere. 

Il mondo della contribuzione è sempre in evoluzione e non fornisce quasi mai regole certe.

ANSA , Napoli, CIRO FUSCO

Ad esempio, un aspetto interessante è rappresentato da coloro i quali hanno un contratto part-time. Spesso ritengono che la loro attività è retribuita come se fosse una normale attività, ma spesso non vale questo ragionamento e ci si ritrova con grandi sorprese. Questo perché bisogna uscire dall’idea che la somma dell’assegno della pensione corrisponda agli anni di lavoro che la persona ha fatto. Quello che diventa invece determinante sono i contributi previdenziali. Perché se è vero che per il lavoro full time una settimana di lavoro corrisponde ad una settimana contributiva, non vale la stessa regola per i contratti part-time.

Pensione e lavoro part-time, c’è qualche problema

ANSA, Napoli, CIRO FUSCO

Il rischio infatti è che ai fini della pensione una settimana di lavoro part-time non fornisce il diritto al riconoscimento di una settimana contributivi: questo si traduce con la conseguenza che si avranno meno versamenti rispetto a quelli immaginati e calcolati. E’ facile capire come questo ha delle conseguenze dirette sulla pensione, sia in termini quantitativi che in termini di quando verrà erogata. Un esempio. Se un uomo o una donna hanno lavorato per 20 anni con un contratto part-time e hanno raggiunto 67 anni di età, la sua quota contributiva non corrisponde affatto alla contribuzione che si sarebbe ottenuta avendo un contratto full time. Dunque, il percorso per staccare il ticket della pensione si complica notevolmente.

Cosa fare se manca qualcosa nella contribuzione

ANSA, Napoli, CESARE ABBATE

Ecco che allora il lavoratore può dar vita al cosiddetto ravvedimento operoso, una pratica che consente di pagare ciò che manca. Tramite questa operazione il lavoratore paga la parte mancante dei contributi: è uno dei modi più rapidi e senza controindicazioni per sanare e regolarizzare la vicenda. Naturalmente questo sistema fa sì che si evitano procedure sanzionatorie o di attivazione dell’istituto di previdenza. O dell’Agenzia dell’Entrate con le sue tanto temute cartelle esattoriali che provocano pensieri e soldi da cacciare, in alcuni casi anche molto salate.

Edoardo Corasaniti

Articoli Recenti

Al via i controlli dell’Agenzia delle Entrate sul Superbonus 110%: ora le indagini fanno davvero paura, fino a 8 anni per la verifica

I controlli sul Superbonus 110% entrano nella fase decisiva e non riguardano più solo carte…

17 ore Fa

Stop alle ispezioni delle caldaie dal 2026: cosa prevede la nuova bozza di decreto

Una bozza di decreto potrebbe cambiare radicalmente il sistema dei controlli sulle caldaie domestiche in…

2 giorni Fa

Bonus 2026: tantissime agevolazioni per over 65, 70 e 80 anni

Il 2026 conferma una serie di bonus fondamentali dedicate alla popolazione anziana, con misure che…

3 giorni Fa

Riforma pensione: blocco degli scatti automatici e adeguamenti all’aspettativa di vita

La corsa contro il tempo per la riforma delle pensioni entra nel vivo e il…

4 giorni Fa

Bonus mamme 2025, il paradosso nascosto: perché la misura rischia di essere illegittima per l’UE

Nel dibattito pubblico si parla molto del sostegno economico alle lavoratrici, ma quasi nulla del…

5 giorni Fa

Pensioni a rischio: nuovi requisiti e modifiche inaspettate, l’assegno INPS sempre più lontano

La pensione si allontana sempre di più per molti lavoratori. Dal 2028 gli scenari del…

6 giorni Fa