Da luglio è scattata la nuova normativa che proibisce il denaro contante e sono arrivate tante multe agli italiani.
Vediamo di capire che cosa sta succedendo e cosa evitare.
Il governo vuole colpire duramente il danaro contante perché è proprio il denaro contante a consentire l’evasione fiscale.
Dunque il governo pone in essere tutta una serie di nuove limitazioni all’utilizzo del contante e arrivano anche le multe.
Da luglio è cambiato tutto e già ci sono le prime proteste di tutti quelli italiani che sono stati multati per non aver aderito alla nuova normativa sul contante. Ma è importante sottolineare che le limitazioni sul contante sono numerose ed è giusto conoscerle. Innanzitutto per tutti i pagamenti in contanti c’è un limite fissato a 2.000 euro. Non saranno possibili i pagamenti in contanti per cifre superiori ai 2.000 euro. Ma questa cifra dall’anno prossimo scenderà a soli €1000 e quindi bisognerà stare ancora più attenti.
Ma la nuova normativa sul contante che è partita da luglio è veramente una stangata e infatti polemiche e multe non sono mancate. Ma è anche importante ricordare che gli italiani sono attentamente monitorati per quanto riguarda tutto quello che fanno sul loro conto corrente. Infatti sui conti correnti degli italiani è attiva la super anagrafe dei conti correnti che monitora tutte le attività degli italiani sia sul conto che sul bancomat ma anche sulla carta di credito. Quindi gli italiani sono davvero dei sorvegliati speciali ma vediamo che cosa è successo a partire dal primo luglio.
Infatti a partire dal primo luglio per i pagamenti al supermercato ma anche in qualsiasi negozio è scattata una vera e propria rivoluzione. Fino ad oggi infatti il commerciante e il cliente potevano mettersi d’accordo liberamente su quale modalità di pagamento utilizzare: carta di credito bancomat o contante. Ma oggi se il cliente chiede di pagare con carta o bancomat, il commerciante non può più rifiutarsi. Infatti se il commerciante si rifiuta deve pagare una multa di 30 euro aumentata del 4% del valore della merce acquistata. I commercianti stanno protestando duramente contro questa norma ma è ormai legge.
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