Sulla questione dei buoni pasto arriva una svolta davvero interessante. Vediamo perchè può essere veramente qualcosa di positivo per i lavoratori.
Di buoni pasto ultimamente si è parlato davvero tanto e vediamo di capire cosa sta succedendo.
I Buoni pasto ultimamente sono diventati un problema per i lavoratori ma da oggi tutto cambia.
Tanti lavoratori oltre al normale stipendio e a qualche bonus ricevono anche i buoni pasto.
Si stratta di buoni per fare la spesa che alle aziende conviene erogare per ragioni fiscali. Questi buoni pasto fino ad oggi sono stati un buon modo per integrare lo stipendio con un’altra erogazione non in denaro ma comunque utile. Ma da un po’ di tempo i buoni pasto sono diventati un problema per i lavoratori e molti si sono lamentati. Vediamo cosa è successo.
Infatti i buoni pasto potevano effettivamente essere un buon modo per alleggerire i costi della spesa, ma con l’arrivo dell’inflazione tutto è cambiato. Negozianti e titolari dei supermercati hanno iniziato a rifiutarli. Per loro i buoni pasto erano diventati qualcosa di sconveniente da accettare. Questo era davvero paradossale perchè i lavoratori ricevevano questi buoni pasto ma non potevano spenderli. Anche esponenti del governo sono intervenuti sulla questione più volte. Altroconsumo si è occupata tanto di queste questione sottolineando sia le ragioni dei lavoratori che quelle delle aziende. Ecco allora una soluzione che può mettere d’accordo tutti, ma soprattutto che rende la busta paga più ricca.
Tanto gli esercenti che i dipendenti che i datori di lavoro hanno le loro ragioni e purtroppo l’arrivo dell’inflazione ha sparigliato le carte di un meccanismo che sino ad oggi ha funzionato. Ecco allora la mossa di Altroconsumo. Inserire il controvalore dei buoni pasto direttamente in busta paga. Insomma la cifra erogata in buoni pasto finisce a sommarsi allo stipendi ed a potenziarlo direttamente nella usta paga. Quella di Altroconsumo è ora solo una proposta di modifica legislativa ma appare davvero la soluzione più vantaggiosa per tutti. Non è escluso che le istituzioni non rispondano positivamente.
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