Il fenomeno della disoccupazione tecnologica è un fenomeno poco conosciuto ma molto pesante.
Numerosi studi infatti dimostrano che nei prossimi anni un numero impressionante di posti di lavoro sarà perso proprio a causa dell’innovazione tecnologica.
Andiamo a vedere in quali modi l’innovazione tecnologica elimina posti di lavoro. Innanzitutto l’auto a guida autonoma eliminerà completamente la figura del tassista, del conducente di autobus e dell’autotrasportatore.
Infatti non ha senso pagare stipendi e pensioni a questi lavoratori se i veicoli possono guidarsi da soli.
Tra l’altro un operatore umano può fare turni da 8 massimo 10 ore e poi deve riposarsi mentre invece un TIR o un autobus a guida autonoma può circolare 24 ore su 24 offrendo un servizio impareggiabile. Lo studio “Rischi di automazione delle occupazioni: una stima per l’Italia”, pubblicato sulla rivista Stato e Mercato arriva a vedere come un posto su tre sia a rischio in pochi anni. Ma sono anche i lavori di concetto ad essere messi in crisi dall’intelligenza artificiale.
Oggi gli impiegati di tante aziende si vanno progressivamente riducendo perché i software di intelligenza artificiale permettono di sostituire tanta forza lavoro. Laddove prima c’erano 10 impiegati che svolgevano il loro lavoro, oggi in molte aziende c’è un solo supervisore che semplicemente controlla il lavoro svolto dai software. Eppure gli esperti di intelligenza artificiale dicono che questa rivoluzione è solo agli albori. Già a breve tantissimi posti di lavoro possono essere eliminati dall’arrivo delle macchine.
Stellantis ad esempio ha offerto un ricco bonus ai suoi lavoratori se accettano di lasciare il loro lavoro presso gli stabilimenti dell’azienda. Ma tutta questa massa di disoccupati tecnologici come farà a vivere? Questa è una delle più grandi sfide della nostra società e purtroppo capita proprio in un momento estremamente delicato. Infatti l’economia mondiale è in fortissimo rallentamento e potrebbe entrare in recessione. Inoltre l’inflazione è alta come non la si vedeva da decenni. Dunque il governi si troveranno a dover fronteggiare il tema della disoccupazione tecnologica crescente proprio in un momento di particolare emergenza. Al momento non si vedono possibili soluzioni a questo problema se non quella di un reddito minimo erogato a tutti.
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