Il Fondo Monetario Internazionale traccia un quadro veramente fosco dell’economia del nostro paese.
L’inflazione è sempre più alta e i cittadini sono sempre più poveri e più precari. L’arrivo della recessione globale e la guerra in Ucraina possono spingere tante imprese italiane a fallire e quindi far schizzare in alto la disoccupazione.
Il Fondo Monetario Internazionale disegna un futuro molto cupo per l’Italia e abbassa le prospettive di crescita.
L’autunno del 2022 ma anche il 2023 potrebbero vedere davvero esplodere le tensioni sociali; infatti gli italiani vedono crescere le disparità sociali e accanto a poche famiglie ricche ed economicamente stabili c’è un mare di famiglie in forte ansia per il proprio futuro. In Italia una famiglia su 12 è in povertà assoluta e i poveri assoluti sono 5,6 milioni. Ma è l’impennata dei costi energetici a fare paura al Fondo Monetario Internazionale. Infatti con l’impennata delle bollette sono tante le famiglie che potrebbero non riuscire a pagare e sono tante le aziende che potrebbero chiudere.
La Banca Centrale Europea così come la Federal Reserve hanno deciso un forte aumento dei tassi e questo potrebbe rendere la situazione molto più dura per le famiglie.
Infatti anche pagare i mutui diventerà più complesso. Attualmente non si vede uno strumento per arginare i disordini sociali. Infatti l’Italia non ha alcuno strumento di contrasto alla povertà. I poveri in Italia sono lasciati in balia di loro stessi e il reddito di cittadinanza è uno strumento troppo debole per combattere la povertà.
C’è anche da dire che il nuovo governo di centrodestra molto probabilmente eliminerà il reddito di cittadinanza e questo creerà ulteriore tensione e ulteriore precarietà proprio a discapito di quelli nuclei familiari che oggi versano in condizioni di maggiore difficoltà. Dunque secondo il Fondo Monetario Internazionale la situazione globale si avvia a diventare molto pesante ma per quanto riguarda l’Italia il rischio maggiore è proprio quello di tensioni sociali ingestibili. Infatti l’Italia ha un numero di poveri molto superiore rispetto alla media Europea è ha disparità tra poveri e ricchi particolarmente importanti.
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