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Elettricità aumentata dieci volte, perchè l’Italia è nei guai seri

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Edoardo Corasaniti

Il nostro Paese ha un problema molto serio con il consumo di energia: guardate cosa sta succedendo.

Oggi in Italia, come fa sapere SkyTG 24, il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso è di 474 euro per megawattora (MWh), nel 2019 era di 49,5 euro, registrando così un aumento del 957%.

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Una situazione che trova una spiegazione nella forte dipendenza da gas dell’Italia. Il 46% dell’energia elettrica che usiamo viene prodotta mediante gas naturale, tipicamente dalle centrali a metano. Il metano, il cui prezzo sfiora i 200 euro per megawattora, incide molto sul prezzo delle bollette che riceviamo dai fornitori di energia elettrica.

Siamo i primi in Europa

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L’Italia è in cima alla classifica il costo dell’energia elettrica. C’è un divario molto accentuato tra i 474 euro per MWh locali e quelli della Grecia che è seconda con un prezzo di 368 euro per MWh. In Francia il costo è di 348 euro, in Germania 345 e in Spagna 144 euro per MWh. Si parla di un andamento ormai strutturale per definizione, ossia di un meccanismo che sta diventando fondamento peculiare. Il prezzo dell’energia elettrica in Italia aumenta più in fretta che altrove e le forchette del prezzo rispetto agli altri Paesi europei si allarga sempre più.

Le conseguenze e come si può risolvere

Il prezzo dell’energia elettrica influisce anche sulle imprese, a partire da quelle della filiera alimentare, che sono alle prese anche con le incertezze che provengono dal vicino fronte russo-ucraino e che impongono dubbi relativi ai mercati delle materie prime, su tutte quelle di natura vegetale. Paradossalmente per avere un’idea più chiara e quindi più misurabile occorre attendere i prossimi mesi, sapendo già che, avvicinandoci ai mesi freddi, aumenterà la domanda di energia. Tutto ciò avrà ricadute anche sull’inflazione, perché i prezzi dei prodotti che acquistiamo tenderanno a salire, andando a loro volta a incidere sui costi generali, energie incluse. Se poi dovessero essere attuate quelle misure già preventivate di razionamento energetico (“lockdown elettrico”) si potrebbe andare a passo spedito verso un’ulteriore ristringimento della congiuntura economica italiana. Il maggiore ricorso alle energie rinnovabili sarebbe una panacea. Ma si tratta di una transizione che non si fa dall’oggi al domani, va pianificata nel tempo. L’Italia lo sta facendo, così come insegnano i tanti bonus riconosciuti a chi punta all’efficientamento energetico della propria abitazione (non c’è soltanto il Superbonus 110%).

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