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Bonus 200 euro, c’è qualcosa che devi assolutamente sapere

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Edoardo Corasaniti

Il decreto che da il via al bonus 200 euro per le partite iva sarà pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta ufficiale.

Bonus 200 euro partite iva, è tutto pronto. Infatti, il decreto che da il via al bonus 200 euro per le partite iva sarà pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta ufficiale. Come da noi già pronosticato, ci sarà un vero e proprio click day per richiedere il bonus 200 euro. I più veloci a presentare la domanda al proprio ente di previdenza riceveranno il bonus 200 euro, gli altri non prenderanno nulla.

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Infatti, i fondi stanziati per il bonus sono limitati e ammontano a 600 milioni di euro di cui 95,6 milioni sono destinati ai professionisti iscritti alle casse private, per intenderci, avvocati, commercialisti, ecc. Detto ciò, la domanda del bonus 200 euro deve essere presentata all’ente previdenziale al quale il titolare di partita iva è iscritto. Potrebbe accadere che un soggetto sia iscritto a più enti di previdenza.  In tali casi, è opportuno seguire delle indicazioni ben precise per presentare correttamente la domanda ed evitare di perdere il bonus.

Il bonus 200 euro per le partite iva

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Con la firma del provvedimento attuativo con il quale sono state fissate le regole e i requisiti da rispettare, anche le partite iva potranno presentare domanda per il bonus 200 euro previsto dal D.L. 50/2022, c.d. decreto Aiuti. Il provvedimento è arrivato con un ritardo di quasi due mesi. A ogni modo, rientrano tra i beneficiari del bonus: i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS, nonché i professionisti iscritti alle casse private che, nel periodo d’imposta 2021, hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.

Cosa fare per ricevere il bonus

Tali soggetti devono risultare iscritti alla cassa previdenziale di riferimento già alla data del 18 maggio, giorno di entrata in vigore del decreto Aiuti. Inoltre, come riportato sul sito del Ministero del Lavoro, è necessario che la partita iva sia attiva e l’attività lavorativa avviata e che sia stato effettuato almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione previdenziale per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020 ( per i nuovi iscritti tale requisito non è richiesto).

 

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