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Riscaldamento condominiale, quest’anno cambia tutto: ecco le date

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Edoardo Corasaniti

La stretta prevista dal piano del governo per ridurre i consumi di gas naturale cambia a seconda delle zone climatiche. 

Il ministero della transizione ecologica ha reso noto il piano nazionale per il contenimento dei consumi di gas naturale, un piano che punta a “realizzare da subito risparmi utili per prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia”.

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Tra misure di contenimento e risparmi volontari, è atteso un minor consumo per 8,2 miliardi di metri cubi. Nello specifico, le norme variano in base alla zona geografica ed entreranno in vigore entro la fine del mese di settembre. Tra le misure previste dal governo ci sono la riduzione di un grado della temperatura per il riscaldamento degli edifici, lo slittamento di 15 giorni per l’accensione degli impianti e la riduzione di un’ora nel corso della giornata.

Quando si accendono i termosifoni per fasce climatiche

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Cosa significa in concreto? E soprattutto: quando si accendono i termosifoni quest’anno? L’impatto di queste misure non sarà uguale in tutta Italia, ma varierà in base alle sei zone climatiche in cui è suddiviso il territorio nazionale. Di fatto, un decreto del presidente della Repubblica del 1993 divide l’Italia a seconda delle zone climatiche, con fasce dalla A alla F in base al clima medio registrato, indipendentemente dalla latitudine. Per la collocazione di un territorio in una singola zona viene utilizzato un coefficiente di calcolo “gradi-giorno” che misura la differenza tra la media della temperatura tra ambienti interni ed esterni. In base al piano di risparmio energetico del ministero, nel dettaglio: nella zona A i riscaldamenti potranno essere accesi: per 5 ore al giorno dall’8 dicembre al 7 marzo; nella zona B per 7 ore al giorno dall’8 dicembre al 23 marzo; nella zona C per 9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo; nella zona D per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile; per la zona E per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile; per la zona F non è prevista alcuna limitazione.

Quando si accendono i termosifoni quest’anno?

Tra le località più calde, inserite nella fascia A (in cui si potranno accendere i riscaldamenti per massimo 5 ore al giorno) rientrano ad esempio le isole di Lampedusa e Linosa, in Sicilia, o la zona di Porto Empedocle nell’agrigentino. Si tratta di una ridotta porzione del paese. All’estremo opposto troviamo le località più fredde dell’arco alpino di Belluno e Trento (come Bressanone, in Alto Adige, o Courmayeur, in Valle d’Aosta), inserite nella zona F: per loro non è prevista di fatto alcuna restrizione. Rientrano nella fascia F anche alcune località dell’Appennino, come Abetone, in provincia di Pistoia: anche qui per il riscaldamento della case non cambierà nulla, in considerazione del clima particolarmente rigido.

 

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