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Pensioni

Pensione vecchiaia 67 anni addio: rivoluzione INPS, ora c’è quella molto più conveniente e ricca

In Italia teoricamente l’unico modo per andare in pensione è quello di arrivare a 67 anni e di avere 20 anni di contributi.

Tra l’altro c’è anche la diffusa convinzione che più tardi si va in pensione e più ricco sarà l’assegno pensionistico.

ANSA / ETTORE FERRARI

Tuttavia queste due convinzioni devono essere decisamente ridimensionate perché la nuova normativa dell’INPS è molto interessante da questo punto di vista.

Nuova normativa INPS

Innanzitutto bisogna dire che è vero che in linea di principio in Italia per andare in pensione servono 67 anni di età e 20 anni di contributi ma non è assolutamente vero che più tardi si va in pensione e necessariamente più alta sarà la pensione stessa. Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo un lavoratore che abbia una speranza di vita di 90 anni. E immaginiamo che vada in pensione col sistema contributivo. Se va in pensione a 65 anni in virtù di oltre 40 anni di contributi versati potrebbe prendere secondo gli esperti una pensione mensile di 1.700 lordi. Se invece, pur potendo andare in pensione prima, decide di lavorare fino a 67 anni potrebbe anche paradossalmente percepire di meno.

Attenzione alla novità e ai calcoli non banali

Il fatto è che oltre al montante contributivo vanno anche calcolati i coefficienti di trasformazione che cambiano anno dopo anno.

Pixabay

Quindi oggi per chi abbia tanti contributi è vero che c’è la possibilità di andare in pensione all’età che si vuole ma non è sempre detto che questo possa essere conveniente. Gli esperti del mondo delle pensioni consigliano di fare due cose. La prima è quella di fare delle simulazioni molto particolareggiate e relative effettivamente alla propria specifica situazione e la seconda è quella di aspettare la forte riforma delle pensioni promessa dal Governo Meloni.

Con la riforma cambia tutto (a favore di chi va in pensione)

Infatti grazie alla forte riforma delle pensioni promessa dal Governo Meloni, non solo ci potrebbe essere il tanto atteso aumento delle pensioni minime a mille euro ma potrebbe addirittura scattare la possibilità di uscite dalla pensione molto più convenienti e che oggi sicuramente non possono essere simulate perché ancora non esistono. Molto si discute dell’uscita a 63 o 64 anni prospettata da Pasquale Tridico. Molti ritengono che con il nuovo governo potrebbero diventare molto più probabili. Il fatto è che il nuovo governo Meloni vuole scongiurare il ritorno alla Fornero ma vuole anche evitare di gravare troppo sui conti pubblici. Dunque sarà molto importante attendere la prossima riforma del sistema previdenziale.

Salvatore Dimaggio

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