Sembrava che le stangate sulla benzina e sul diesel fossero finite, ma i paesi produttori di petrolio le fanno schizzare a 2.5 e 3 euro.
Arrivano prezzi più alti che mai sui carburanti e per gli automobilisti è l’ennesima stangata.
A fine mese scade lo sconto sulle accise del Governo Draghi e a quanto pare il nuovo governo è restio a confermarlo.
Il Governo Draghi aveva deciso un parziale taglio sulle accise che aveva fatto scendere un bel po’ i prezzi dei carburanti.
Questa è stata una mano concreta per gli automobilisti e per gli autotrasportatori che l’estate scorsa minacciavano di fermarsi. Con i prezzi dei carburanti sempre più alti, infatti gli autotrasportatori stavano lavorando in perdita e minacciavano di riempire più supermercati e centri commerciali. Ma il taglio sulle accise scade a fine mese e si dice che il Governo Meloni non voglia confermarlo o voglia confermarlo in modo ridotto e già questo farà fare un salto a diesel e benzina a novembre.
Ma oltre alla riduzione dello sconto sulle accise oggi c’è anche la questione che l’OPEC+ la famosa associazione dei paesi produttori di petrolio ha deciso una riduzione della produzione e questo può far salire presto la benzina a 2.5 euro e il diesel a 3 euro. Vediamo perchè. Gli USA e tutto l’occidente avevano chiesto ai produttori di petrolio di aumentare la produzione dell’oro nero viste le drammatiche condizioni dell’economia e vista anche la fiammata tremenda dei costi energetici ma i paesi produttori hanno assestato un vero e proprio schiaffo all’occidente e hanno risposto di no. Attualmente la benzina sale a 1,691 euro al litro in modalità self e il diesel sale a 1,840 euro.
E’ proprio a novembre che dovrebbero arrivare questi tremendi rincari. Gli esperti sostengono che tra il problema delle accise e quello della riduzione di produzione di petrolio i carburanti possono arrivare a 2,5 euro per la benzina e 3 euro per il diesel. Una stangata tremenda ma c’è chi non esclude ipotesi peggiori. Infatti secondo alcuni la stretta dell’OPEC+ potrebbe peggiorare e per il diesel si profila il rischio dei 4 euro. In tal caso si ricomincerebbe anche a parlare dei razionamenti che si erano paventati qualche mese fa. Insomma la situazione dei carburanti si fa più dura e tante famiglie italiane non ce la fanno più ad andare avanti economicamente.
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