Brutte notizie sull’Assegno Unico Universale. Arrivano richieste di restituzione e anche famiglie a cui l’assegno unico viene proprio tolto.
Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo e che cosa cambia per le famiglie. L’assegno unico universale ha debuttato proprio in questo 2022.
L’assegno unico universale ha cancellato tutti i bonus precedenti e li ha sostituiti con un’erogazione di denaro unica.
Quindi in teoria tutte le famiglie italiane che abbiano i figli a carico possono ricevere una determinata cifra calcolata proprio in base al numero dei figli e in base all’isee.
Più l’ISEE è basso e più l’assegno unico aumenta e inoltre l’assegno unico va moltiplicato per ogni singolo figlio. Tra l’altro quando c’è la disabilità o quando la mamma è minorenne l’assegno unico può essere anche aumentato. Ma adesso arriva una terribile stangata INPS per quanto riguarda l’assegno unico universale. Ma prima di vedere questa stangata, vediamo gli aumenti previsti per l’anno prossimo. Inizialmente il governo Draghi aveva stabilito un aumento dell’8% dell’assegno unico universale, ma ora l’aumento dell’assegno unico universale per il 2023 è salito addirittura al 50%.
Quindi in teoria dal 2023 l’assegno unico diventa particolarmente ricco e tante famiglie potranno addirittura percepire €300 al mese per ogni figlio. Attualmente l’assegno unico però eroga da 50 a 175 euro al mese. Ma vediamo a quali famiglie l’INPS sta effettivamente togliendo l’assegno unico e a quali famiglie viene chiesto addirittura il rimborso. Quando un genitore richiede l’assegno unico deve accedere alla sua area riservata del sito dell’Inps. Dopo che si è autenticato con il solito SPID deve entrare nell’area “consulta e gestisci le domande che hai presentato”. Qui si possono anche allegare documenti aggiuntivi e vediamo perchè diventano importanti. Alcune delle famiglie a cui l’INPS sta togliendo l’assegno unico sono proprio quelle che hanno i figli che hanno compiuto i 18 anni di età.
Attenzione: al compimento dei 18 anni di età, l’assegno unico spetta ancora. Però perché si possa continuare a percepire l’assegno unico c’è bisogno che il figlio ormai diciottenne frequenti un corso di studio scolastico o universitario. Si può continuare a prendere l’assegno unico anche se svolge un corso di formazione professionale, in più si può prendere l’assegno unico anche se il figlio lavora ma con un reddito annuo complessivo al di sotto degli €8000. Si può anche prendere l’assegno unico se il figlio è disoccupato ma è iscritto all’ufficio di collocamento oppure se svolge il servizio civile. Ma quelle famiglie che hanno i figli arrivati a 18 anni e che però non hanno fornito le documentazioni riguardo a queste attività del figlio perdono l’assegno unico universale e devono anche rimborsarlo se già percepito.
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