Arrivano aumenti sulle pensioni per contrastare il caro prezzi che sta diminuendo il potere d’acquisto
Nei mesi scorsi il Governo per contrastare il caro prezzi ha anticipato la rivalutazione delle pensioni del 2%. La misura varata nel Decreto Aiuti bis è andata non a tutti i pensionati ma solo a chi aveva un assegno non superiore a 2.692 euro lordi al mese, pari a circa 35mila euro l’anno. L’incremento è scattato già con le pensioni di ottobre, e sarà calcolato anche nelle pensioni in pagamento a novembre e a dicembre (compresa la tredicesima). L’incremento del 2% sulla rata della tredicesima mensilità è corrisposto in proporzione ai ratei di tredicesima spettanti. L’incremento della pensione al 2% è stato di poco superiore ai 40 euro per chi ha avuto assegno fino a 2.097,40 euro il pensionato ha avuto aumento pari a 41,95 euro.
Quanto aumenta tredicesima?
In definitiva, in base ai parametri elencati in precedenza, la tredicesima sarà dunque maggiore per i pensionati che sono stati oggetti dell’anticipo rivalutazione del 2%. Nello specifico il valore della tredicesima mensilità sarà il seguente:
- Da 2.097,41 a 2.621,75 euro sono previsti ulteriori 9,44 euro.
- A partire da 2.621,76 a 2.692,00 euro, incremento di ulteriori 1,05 euro.
- Da 2.692,01 a 2.744,44 euro opera la cosiddetta clausola di salvaguardia ovvero l’incremento viene attribuito come differenza tra l’importo della pensione e il limite di 2.744,44 euro.
Insomma gli aumenti saranno decisamente contenuti. Il cedolino pensione di dicembre sarà certamente più alto ma non come molti si aspettavano. Parliamo di importi sostanzialmente modesti che non eliminano del tutto il problema relativo alla diminuzione del potere d’acquisto per le fasce di reddito più povere.
Rivalutazione pensione 2023
L’aumento effettivo delle pensioni si avrà a partire da gennaio 2023 quando ci sarà la vera rivalutazione in base ai valori dell’inflazione comunicati dall’ISTAT. Guardando oggi l’indice dei prezzi che viaggia ormai verso il dato record e dell’11% va da se che l’aumento delle pensioni sarà piuttosto cospicuo. Chiaramente a tale valore va detratto il 2% per coloro che hanno beneficiato della anticipazione della rivalutazione negli ultimi tre mesi dell’anno 2022. In definitiva, volendo abbozzare un valore reale della rivalutazione a partire da gennaio 2023, si può dire che sarà intorno all’8%. Quindi un miglioramento decisamente rispetto a quanto erogato finora per i vari scaglioni di reddito. Ovviamente più alto sarà il valore della pensione e minore sarà l’incidenza della rivalutazione effettiva ad inizio del nuovo anno.