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Economia

Banche costrette a restituire i soldi ai correntisti: “era ora” richiedi subito i soldi, sbrigati con domanda

Le banche oggi sono veramente sotto accusa. Infatti con un’inflazione che ormai gravita attorno al 12%, dovrebbero offrire qualche forma di rendimento sui soldi liberi sul conto.

Ma adesso cambia tutto e le banche in alcuni casi sono davvero costrette a restituire i soldi ai loro correntisti e le associazioni a tutela dei consumatori invitano ad approfittare di questa particolare situazione. Il fatto è che i soldi lasciati liberi sul conto si stanno deprezzando in una maniera tremenda. Infatti con un’inflazione al 12%, lasciare i soldi sul conto significa vederseli erodere in un modo fortissimo.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella/ foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica

Proprio per questo le associazioni a tutela di consumatori sottolineano come la banca potrebbe offrire una forma di remunerazione sia pure minima. Invece al contrario le banche stanno aumentando continuamente i costi di gestione dei conti correnti. Le famiglie già sono costrette a pagare cifre folli per le bollette di luce e gas e per il mutuo e dover pagare cifre altrettanto folli anche per i conti correnti è davvero qualcosa di ingiusto. Ma vediamo quando la banca è costretta a restituire i soldi agli utenti.

Sentenza storica del Tribunale di Milano

Il mutuo è una stangata sempre più forte per le tasche degli italiani. Il problema è che la banca Centrale Europea ha stabilito un aumento dello 0,75% con l’obiettivo che l’inflazione ritorni al 2%. Di conseguenza il costo del danaro stabilito dalla banca Centrale Europea è sempre maggiore e questo si riflette sul mutuo. In sostanza le famiglie possono vedere ulteriori aumenti fino al 50 euro al mese. Si tratta sicuramente di qualcosa di non molto bello, ma la Corte di Appello di Milano ha realizzato una sentenza che è veramente rivoluzionaria.

Questa sentenza ruota attorno alla cosiddetta clausola floor che è molto utilizzata nei contratti dei mutui a tasso variabile. Ma il fatto è che questa clausola è stata ritenuta vessatoria e illegittima. Proprio per questo in tutti i contratti nei quali è stata utilizzata questa clausola c’è la possibilità proprio di richiedere un rimborso. Le banche da quando c’è stata questa sentenza della corte d’Appello di Milano non stanno più ovviamente utilizzando questa clausola vessatoria nei contratti ma il fatto è che tante famiglie hanno subito per anni questa clausola nei propri contratti del mutuo.

Come avere soldi indietro

Sostanzialmente questa clausola è stata ritenuta vessatoria perché impone comunque una sottoscrizione ad hoc da parte della famiglia che chiede il mutuo. Per la corte d’Appello di Milano questo determina uno squilibrio giuridico e normativo che va a vessare la famiglia.

Pixabay/ Banche, restituzione soldi, sentenza

Proprio per questo le associazioni e tutela dei consumatori stanno sostenendo che tutte le famiglie che abbiano sottoscritto questo genere di mutui ma soprattutto dei mutui che contengano questa clausola possono richiedere effettivamente i soldi indietro per quanto riguarda le cifre in più pagate in questi anni. Dunque molto importante verificare se nel proprio contratto di mutuo ci fosse effettivamente questa clausola.

Salvatore Dimaggio

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