Accompagnamento 2023. L’indennità di accompagnamento non è valida per sempre. Occorre che chi la percepisce faccia attenzione a precise regole. Quali?
L’accompagnamento è una misura atta a sostenere economicamente l’invalido civile affinché sia in grado di poter svolgere gli atti quotidiani nella maniera migliore possibile. L’indennità di accompagnamento, una volta attribuita, non è valida per sempre. Occorre seguire pertanto delle precise norme che, qualora non venissero rispettate, potrebbero poi portare alla revoca dell’accompagnamento.
Una misura così importante non può che essere perimetrata da norme rigide. Anche in questo campo le truffe sono all’ordine del giorno ed è per questo che l’INPS richiede che l’invalido civile sia in possesso di precisi requisiti sanitari per l’ottenimento dell’accompagnamento.
La parola “Accompagnamento” fa venire subito in mente degli accordi musicali che vanno quasi ad essere un sottofondo alla melodia. Una parola che fa sempre volare lontano la fantasia. Ma la parola “Accompagnamento” però è anche altro. Un termine presente nella vita quotidiana di centinaia di migliaia di famiglie italiane. In ciascuna di questi nuclei familiari, più o meno numerosi, vi una persona che richiede un’assistenza particolare. La richiede perché la vita, ad un certo punto, gli ha tolto la possibilità di essere autonomo ed autosufficiente. L’assistenza particolare la richiede perché senza di quella non riuscirebbe a sopravvivere. Ma chi è colui che richiede un tale tipo di assistenza? E’ un invalido civile, è colui che ha bisogno di aiuto. Ha bisogno di un supporto durante l’intero arco della giornata per vivere in maniera più “normale” possibile la sua vita.
Questo supporto è spesso il soggetto che conosce meglio la persona invalida, colui che gli regala maggiore serenità e tranquillità. E’ la persona che affianca, nell’arco dell’intera giornata, il soggetto invalido. Lo lava, lo veste, gli dà da mangiare e, quando il tempo e le condizioni di salute lo permettono, lo porta fuori casa a fare una passeggiata o a trovare qualche amico. E’ fondamentale per l’invalido civile avere al suo fianco una persona che, quotidianamente e nell’arco dell’intera giornata, si prenda cura di lui. Per tale motivo lo Stato riconosce all’invalido civile l’indennità di accompagnamento. Cos’è esattamente? L’indennità di accompagnamento altro non è che un sostegno economico che viene erogato a soggetti con invalidità totale per far sì che possano svolgere le azioni più frequenti e normali della vita quotidiana.
Le condizioni di salute di coloro che percepiscono l’indennità di accompagnamento sono spesso irreversibili. Nonostante questo, però, i percettori di tale indennità devono, ogni anno, assolvere a dei precisi compiti in ossequio alle norme che regolano l’attribuzione dell’indennità di accompagnamento. Colui che percepisce tale indennità, infatti, ogni anno deve presentare una dichiarazione che viene denominata ICRIC, che è l’acronimo di Invalidità Civile Ricovero.
All’interno del modello verranno riportati gli eventuali ricoveri che l’invalido ha avuto durante il periodo in cui ha percepito l’indennità di accompagnamento. Nel caso vi sia stato un ricovero, l’INPS provvederà a sospendere l’indennità di accompagnamento, questo proprio perché viene meno la condizione per cui l’indennità è nata, ovvero far si che la persona invalida possa usufruire dell’assistenza all’interno della sua stessa abitazione.
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