Superbonus 110%, altro tema che tiene in fibrillazione la maggioranza di governo presieduta da Giorgia Meloni.
Superbonus 110%, un’ altra eredità del governo presieduto da Giuseppe Conte che la neo premier Giorgia Meloni intende modificare. Sostanzialmente. Ora Giuseppe Conte è il leader di quel Movimento 5 Stelle che il Superbonus 110% ha fortemente voluto per rilanciare un settore in ginocchio come l’edilizia facendo anche in modo che le ristrutturazioni dei condomini e delle singole abitazioni degli italiani diventassero più rispettose dell’ambiente.
Il nuovo esecutivo studia ancora eventuali cambiamenti da apportare alla misura. Su questo tema la maggioranza non è così coesa come su altre questioni e tale situazione potrebbe portare ad uno stallo. Anche se una decisione importante sul tema è già andata in porto, ovvero che dal 2023 la detrazione fiscale passerà dall’attuale 110% al 90%.
Superbonus 110%, tema caldo
Insieme al tema legato al Reddito di cittadinanza, il Superbonus 110% pone nuovamente il governo presieduto da Giorgia Meloni di fronte al Movimento 5 Stelle dell’ex premier, Giuseppe Conte. Ancora un progetto nato dal movimento pentastellato che passa sotto le forche caudine della neo premier per essere modificato, e non poco. Se sul tema riguardante il reddito di cittadinanza le opinioni all’interno della maggioranza sembrano, più o meno, coincidere, sul Superbonus 110% c’è una componente governativa che sembra voglia alzare la voce.
All’interno della maggioranza di governo, Forza Italia, il partito dell’ex premier, Silvio Berlusconi, chiede a gran voce il mantenimento del Superbonus 110% per tutto il 2023. Il tema è caldissimo con il gruppo forzista che insiste chiedendo lo sblocco dei crediti fiscali ed un tempo maggiore per la presentazione delle Comunicazioni di Inizio Lavori Asseverate (CILAS), ovvero della comunicazione da inviare al Comune, necessaria per i lavori di manutenzione straordinaria di minore entità, comprensiva però anche dei permessi e delle regole legate al Superbonus 110%. I termini si sono chiusi nel mese di novembre. Forza Italia chiede invece la proroga al 31 dicembre 2022.
E proprio mentre il partito di Silvio Berlusconi rilancia sulla CILAS, ecco che giungono i dati ENEA che potrebbero far riflettere il governo di Giorgia Meloni. Da tali riscontri emerge infatti come gli investimenti ammessi al superbonus abbiano toccato, nel mese di novembre 2022, i 58,11 miliardi, confermandosi in crescita al mese precedente, 31 ottobre 2022, dove gli investimenti si erano fermati a 55 miliardi. Anche le detrazioni fiscali legate al Superbonus 110% continuano a salire…
Numeri in crescita
Insomma, nonostante le incertezze e le diversità di vedute sul tema Superbonus all’interno della maggioranza governativa, la misura nata sotto il governo di Giuseppe Conte si dimostra sempre in splendida forma mantenendo sempre alto il suo livello di attrazione. E se gli investimenti crescono, alla stessa maniera crescono le detrazioni fiscali legate al Superbonus 110%.
Infatti nel mese di novembre hanno raggiunto quota di 63,92 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 60,5 miliardi di euro fatti registrare al 31 ottobre 2022. Nonostante i numeri confermino la bontà della misura, la detrazione per il 2023 passerà da 110 al 90%, per poi diminuire ulteriormente arrivando al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025.
Ancora la decisioni definitive a riguardo da parte dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non sono ancora arrivate. I desiderata di Silvio Berlusconi potrebbero cambiare le carte in tavola anche se, a questo punto, sembrano difficili i repentini cambi di rotta.