Renato Zero cantava che si può subire il fascino del sacro persino tra i banchi di un supermercato.
Sicuramente è un’affermazione un po’ forte, eppure sono proprio gli esperti del mondo della comunicazione e del marketing che sottolineano come entrare in un supermercato significhi entrare un po’ in un non luogo. Parliamo infatti dei famosi non-lieu, dove un po’ ci si sente spaesati e straniti ed un po’ è un piacere ritrovarsi. In sostanza il senso di spaesamento ma anche il senso di forte accoglienza che i maghi del marketing riescono a trasmettere attraverso l’organizzazione del supermercato aiuta proprio il supermercato a vendere molto di più ma purtroppo costringe anche il cliente ad acquistare tanta merce inutile.
In realtà è un’esperienza che nella vita concreta di un individuo capita spessissimo. Letteralmente chiunque di noi entrando in un supermercato si sarà poi ritrovato all’uscita dello stesso supermercato come se si stesse destando da un sogno. La spesa è stata fatta quasi in trance e si sono acquistate tante cose inutili che in definitiva non servono.
Questo non è assolutamente un caso è la colpa non è neppure nostra. In realtà la colpa è proprio dei raffinati strumenti di marketing che il supermercato riesce a mettere in campo. Decine di studi condotti da veri e propri esperti ai quattro angoli del mondo chiaramente hanno reso i supermarket delle vere e proprie macchine di persuasione alla vendita.
Per il cittadino sprovveduto è molto difficile resistere a queste suggestioni. Innanzitutto una prima arma messa in campo dal supermercato è quella dei profumi molto gradevoli. Il supermercato profuma di pulito (o almeno si spera che questo sia il suo profumo) ma profuma anche di pane appena sfornato. 🍞
Inoltre non è un caso che all’ingresso del supermercato ci siano sempre la frutta e la verdura che ci accolgono coi loro aromi e ci trasmettono anche un’idea di freschezza. Se siamo accolti da frutta e verdura fresca, la nostra idea è che quel supermercato ci proporrà soltanto merce di buona qualità e molto fresca e quindi la fiducia tenderà ad aumentare. Ma una trappola veramente insidiosa è quella dei prodotti nascosti.
Alle volte ci sentiamo un po’ imbranati perché cerchiamo qualcosa e non lo troviamo. Sembra che gli scaffalisti del supermercato si divertano a cambiare ogni tanto di posto gli oggetti. Potrebbe essere anche un simpatico gioco sociale ma non è così. Il fatto è che rendere difficilmente reperibili alcuni prodotti molto importanti costringe il cliente a fare più giri e quindi potenzialmente ad acquistare anche più merce.
Ma le marche più note e che attirano maggiormente l’attenzione sono piazzate sempre negli scaffali all’altezza degli occhi. Basterà ruotare la testa e guardare gli scaffali più bassi o più alti. Gli scaffali più bassi o più alti sono più difficoltosi da raggiungere ma non servirà essere Alice nel paese delle meraviglie per intrufolarsi in uno scaffale un po’ più basso che però conterrà sicuramente merce molto più economica e molto più vantaggiosa.
Ma gli scaffali più bassi contengono anche un’altra trappola paradossalmente. La trappola stavolta non è riservata a noi adulti ma proprio ai bambini. Infatti negli scaffali più bassi ci sono dolciumi e caramelle esattamente come dolciumi e caramelle ci sono anche alle casse. Anche le dimensioni dei carrelli sono un grande strumento di persuasione.
Infatti se io vado al supermercato per comprare quattro o cinque oggetti mi sentirò quasi in colpa se quell’enorme carrello lo lascio praticamente vuoto, mentre invece è stato dimostrato che arrivare alla cassa con un carrello bello pieno mi dà un senso di completezza e di aver fatto bene la spesa in modo previdente e giudizioso.
Proprio per sfuggire a queste trappole è importante prepararsi prima la lista della spesa e attenersi ad essa proprio per non farsi manipolare. Inoltre è importante non andare al supermercato a digiuno quando la fame ci spingerebbe a comprare di più. Ma poi è sempre importante valutare qualsiasi tipo di offerta con razionalità.
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