Si sente spesso parlare delle assicurazioni sanitarie o sulla vita, ma raramente qualcuno finisce per stipularne una. Si ha sempre quella mezza superstizione che stipulare una polizza sulla vita o su un danneggimanto grave è come chiamarsi la catastrofe addosso. Eppure in realtà queste polizze possono essere molto utili, sia a noi che alla nostra famiglia. Andiamo a vedere come.
Quando si parla di assicurazione sulla vita o sulla salute dobbiamo capire che è più o meno la stessa cosa che stipulare un contratto RC Auto. In entrambi i casi la procedura è la solita: volontariamente si potrà pagare un premio, che sarà riscosso in base alle condizioni contrattuali concordate alla stipula della polizza, ma soprattutto in base alla compagnia assicurativa scelta, e potrà essere mensile, semestrale oppure annuale.
Per riscuotere la polizza occorre che si verifichi l’evento concordato dal contratto stipulato con la compagnia assicurativa, nel caso di una polizza sulla vita, il decesso della persona che ha stipulato la polizza. Ovviamente non può essere chi ha stipulato la polizza a riscuotere la polizza assicurativa, ma saranno i suoi famigliari, specificati all’interno del contratto della polizza al momento della firma.
Quello che spesso non è chiaro di queste polizze è che queste non coprono esclusivamente la vita di una persona, e sopratutto, non servono soltanto ed esclusivamente in caso di decesso. Ci sono diversi tipi di polizze assicurative sia sulla vita che sanitarie che possono essere tornare utili anche in altre situazioni, per esempio la pensione.
Prendiamo l’esempio già fatto, quello dell’assicurazione sulla vita. In caso di stipulazione di questa polizza assicurativa, il firmatario paga regolarmente il premio della polizza, e nel triste caso di dipartita della persona che ha stipulato il contratto, i familiari di quest’ultima possono riscuotere la cifra pattuita.
Tuttavia in queste polizze, o almeno, in una variante di queste, c’è anche una clausola che permette di considerarla una integrazione alla pensione. Esiste infatti un’assicurazione che consente al firmatario che ha pagato regolarmente il premio di poter accedere alla cifra della polizza alla chiusura del contratto. Solitamente questa data viene fatta corrispondere con il pensionamento del firmatario. In questo modo la polizza assicurativa diventa una seconda pensione, risultando quindi comunque utile anche se non è accaduto nessun disastro.
L’assicurazione sanitaria è quindi qualcosa che può tornare utile in molte occasioni. Ora occorre capire per chi sarebbe più utile stipularne una. Premesso che una polizza sanitaria o sulla vita non avrebbe senso se stipulata da un malato terminale, tutto dipende dal tipo di polizza a cui ci si rivolge. Come abbiamo detto, esistono numerosi tipi di assicurazione sanitaria. Può succedere di stipulare una polizza sulla vita che copre nient’altro che l’evento nefasto e, se questo non capitasse, i soldi del premio sarebbero stati spesi inutilmente.
Tuttavia c’è anche il sopra citato caso della polizza che copre anche come integrazione alla pensione. Quindi chiunque potrebbe trovare la polizza sanitaria giusta per se, ma viene da consigliarla in particolare a chi fa lavori o ha mansioni in cui incidenti gravi possono capitare più probabilmente.
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