In molti dovranno tenere bene a mente la data del 18 gennaio. Con l’aumento del tasso di inflazione, inevitabilmente molti stipendi andranno ad aumentare, alcuni prima di altri.
Ecco quei lavoratori e lavoratrici che guadagneranno di più a partire dal 18 gennaio, nonché il perché questo potrebbe essere un problema per alcuni pensionati.
Il tasso dell’inflazione è un problema già di per se, che porta a una valanga di altri problemi concatenati che aumentano mano a mano che si avanza nel tempo come una valanga. L’aumento dei prezzi mentre gli stipendi non si alzano portano a una perdita di potere d’acquisto degli stipendi dei lavoratori. Questo significa che si paga di più, ma si guadagna lo stesso ammontare di prima. Per porre un freno agli squilibri che questo crea, il Governo sta intervenendo per far aumentare gli stipendi dei lavoratori. Questo potrebbe essere un problema, perché se gli stipendi di qualcuno aumentano, qualcun altro, per forza di cose, deve pagare.
Questo è il caso principalmente dei lavoratori domestici, quindi colf e badanti, per cui il 18 gennaio lo stipendio si alzerà fino al 9%. Una cifra comprensibile, considerando che il tasso di inflazione è aumentato fino al 12%, ma a pagare sono, ovviamente, i loro clienti e assistiti. Questo può essere un problema soprattutto per i pensionati in condizioni gravi e con costante bisogno di attenzione e cure. Questi spesso non possono fare a meno di una badante perché mancanti di autosufficienza. Per loro, che dovranno pagare l’aumento di stipendio, sarà un problema in più a cui pensare.
L’aumento è dovuto a una clausola nel contratto collettivo per i lavoratori domestici, quindi colf, badanti e baby sitter. Questo prevede un ricalcolo annuale dello stipendio, con adeguamento al livello di inflazione. Nello specifico di parla di un adeguamento fino all’80% del tasso di inflazione (il tasso di inflazione attuale è intorno al 12%, quindi l’aumento sarà del 9,44%) e un aumento del 100% del tasso di inflazione per quanto riguarda vitto e alloggio dei lavoratori. Questo aumento automatico previsto dal contratto avverrà il 18 gennaio a meno che la Commissione formata da datori di lavoro e sindacati di categoria non presenti un accordo con un’alternativa altrettanto valida.
Una prima riunione della Commissione è già stata fatta il 3 gennaio, ma non è uscita nessuna soluzione. Il 18 sarà l’ultima possibilità perché si giunga a un accordo alternativo, oppure si procederà con l’aumento automatico degli stipendi. Ovviamente questo sarebbe il miglior scenario possibile per i lavoratori della categoria, che si troverebbero a poter affrontare la crisi degli aumenti e dell’inflazione con parecchi soldi in più.
A pagare le spese di questo aumento saranno, come detto, i pensionati che non possono fare a meno di certe assistenze. Questi dovranno sobbarcarsi la spesa in più degli stipendi dei loro assistenti domestici e tale spesa non sarà completamente coperta dagli aumenti delle pensioni. L’aumento delle pensioni, infatti, si arresta alla rivalutazione del 7,3%, ben al di sotto di quanto sarà l’aumento dei lavoratori domestici.
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