Come è normalizzato l’utilizzo della carta di credito di un’altra persona? Possiamo farlo se la persona in questione ci da il consenso? Oppure è sempre vietato?
La questione è complessa e nel 2023 la norma che tutela l’utilizzo delle carte di credito altrui si è persino arricchita di nuove conseguenze.
Di tutte le situazioni in cui una carta di credito intestata a qualcuno viene usata da un’altra persone, si possono visualizzare due semplici macroinsiemi: utilizzo con il consenso dell’intestatario e utilizzo senza il consenso dell’intestatario. Ragionando in punta di legge, come è tutelato l’utilizzo della carta di credito di qualcun altro? Possiamo utilizzare la carta di credito di qualcuno previo consenso o rischiamo sempre conseguenze? Il 2023, visto l’aumento dell’utilizzo delle carte di pagamento in Italia, va ad aggiungere nuove regole alla tutela delle carte di pagamento. In primis bisogna sottolineare come il buon senso farebbe pensare che, se esiste un rapporto di fiducia tra le due parti tale per cui l’intestatario di una carta di pagamento delega o permette una operazione a un’altra persona, la situazione dovrebbe essere tranquilla.
Il problema è che non è così semplice. Stando a quanto riportato sul Codice Penale, l’utilizzo di una carta di pagamento o altri documenti di analogo utilizzo da parte di qualcuno che non sia l’intestatario è un reato che può comportare la detenzione da 1 a 5 anni e una sanzione da 310 a 1.550 euro. A questo si aggiunge poi il regolamento interno delle banche che hanno rilasciato la carta di pagamento. Ci sono alcune banche che, a prescindere dalla legge, non ammettono che la carta venga usata da una persona che non sia il proprietario. Questi regolamenti extra sono normalmente specificati nel contratto di servizio della carta di pagamento.
Ovviamente queste norme sono pensate non tanto per un’operazione commissionata o autorizzata dal proprietario della carta, ma per i casi in cui una carta viene rubata. La semplicità di utilizzo di una carta di pagamento può portare, infatti, un ladro ad utilizzare la carta come meglio crede anche per molto tempo. Al netto del fatto che dopo una transazione non autorizzata sarebbe bene bloccare la carta, non è semplice capire quando una operazione è stata autorizzata o meno se non chiedendo al diretto interessato.
La Corte di Cassazione ha fortunatamente messo una toppa al problema dell’utilizzo delle carte di pagamento autorizzate dal proprietario. Secondo i Giudici si può utilizzare la carta di credito di un’altra persona solo se la relazione tra le parti è davvero esistente e se l’operazione si stata espressamente delegata dal titolare.
Considerando, quindi, quante problematiche ci sono nell’utilizzare la carta di credito di qualcun altro, possiamo esplorare qualche possibile alternativa. Se si desidera o non si può fare a meno di avere una carta di credito in due è il caso di valutare un condivisione della linea di credito. Avere un conto congiunto permette di essere entrambi titolari della carta di credito e quindi utilizzarla in due senza incorrere in ripercussioni di alcun tipo.
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