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Pensioni, rivalutazione 2023: quali sono le 6 fasce e come funzionano

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Enrico

Tra i temi caldi dell’agenda economico-finanziaria nazionale 2023 c’è sicuramente la rivalutazione delle pensioni a 6 fasce. Ecco tutte le novità in arrivo.   

Come funziona il nuovo sistema di rivalutazione pensioni in vigore da gennaio 2023? Quali sono le regole degli aumenti, chi guadagnerà di più e chi meno? Il nuovo sistema di calcolo a sei fasce, che va o sostituire quello vecchio a tre fasce, introduce una piccola rivoluzione.

Pensioni rivalutazione 2023 6 fasce come funzionano
Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico (Ilovetrading.it)

Gli aumenti per gli assegni più bassi sono già partiti, mentre tutti gli altri gli accrediti (a conguaglio) entreranno nelle tasche dei pensionati a marzo. Vediamo insieme il meccanismo alla base del nuovo sistema.

La rivalutazione delle pensioni dalla A alla Z

La prima regola è che la rivalutazione dovuta all’inflazione è al 100% solo per gli assegni fino a 2.101,52 euro (4 volte il trattamento minimo riconosciuto dall’Inps, che per il 2022 ammonta a 525,38 euro) con un tasso di riallineamento (cioè un aumento) del 7,3%. Per gli importi superiori a 2.101,52 euro, invece , da marzo 2023 si applicano altre 5 fasce con un tasso di rivalutazione più basso, cha va dall’85% al 32% man mano che l’assegno aumenta (e dunque l’incremento sarà inferiore rispetto a quello che si sarebbe ottenuto con il precedente sistema di rivalutazione).

I dettagli del sistema e gli importi delle pensioni con l’indice delle rivalutazione provvisorio per il 2023 e quello definitivo per il 2022 sono stati definiti dalla Circolare n° 135 del 22 dicembre scorso. Le modifiche puntano a tagliare sempre più gli aumenti per gli assegni più alti e a favorire le pensioni medio-basse, assicurando così una minore spesa di circa 2,1 miliardi nel 2023, che arriveranno a circa 4,1 miliardi nel 2024.

Gli aumenti, in forza della rivalutazione pensioni dal 2023, seguono le seguenti percentuali:

  • 100% per chi percepisce una pensione fino a 4 volte il trattamento minimo Inps, ossia fino a 2.101,52. Per questa fascia l’aumento è del 7,3 %;
  • 85%, per chi percepisce una pensione pari o inferiore a 5 volte il minimo, ovvero tra 2.101,52 euro e 2.627 euro, pari a un +6,2 %;
  • 53%, per chi percepisce una pensione pari o inferiore a 6 volte il minimo, ovvero tra 2.627 e 3.152,28‬ euro, pari a un +3,8%;
  • 47%, per chi percepisce una pensione da 6 a 8 volte il minimo, ovvero tra i 3.152,28‬ e 4.203 euro, pari a un +3,431 %;
  • 37%, per chi percepisce una pensione da 8 a 10 volte il minimo, ovvero tra 4.203 e 5.253,38 euro, pari a un +2,701 %;
  • 32%, per chi percepisce una pensione superiore a 10 volte il minimo, ovvero oltre a circa 5.253,38 euro, pari a un +2,336 %.
Pensioni rivalutazione 2023 6 fasce come funzionano
Pensioni e disagio sociale (Ilovetrading.it)

Con una nota stampa del 24 gennaio scorso, l’Inps ha fatto sapere che dal 1° del mese si è provveduto ad attribuire la rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali nella misura del 100% a tutti gli utenti che abbiano ottenuto in pagamento, nel 2022, rate di pensione per un importo inferiore o uguale a 2.101,52 euro; da marzo per tutti gli altri pensionati si procederà ad attribuire la perequazione in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come previsto dall’art. 1, c. 309 della Legge di Bilancio 2023. Sempre a marzo saranno posti in pagamento gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023.

A conti fatti, per le pensioni fino a 2.101,52 euro l’aumento in euro è di circa 164 euro al mese (con il sistema precedente era della stessa cifra); per le pensioni fino a 2.627 euro è di circa 175 euro al mese (con il sistema precedente era di 185 euro); per le pensioni fino a 3.152,28‬ euro è di circa 131 euro al mese (con il sistema precedente era di 186 euro); per le pensioni fino a 4.203 euro è di circa 154 euro al mese (con il sistema precedente era di 247 euro); per le pensioni fino a 5.253,38 euro è di circa 152 euro al mese (con il sistema precedente era di 309 euro); per le pensioni oltre 5.253,38 è di circa 131 euro al mese(con il sistema precedente era di 308 euro).

E’ importante ricordare infine i valori definitivi per l’anno 2022 per il trattamento minimo: 525,38 euro al mese per l’importo minimo per pensioni lavoratori dipendenti e autonomi, pari a 6.829,94 euro annui; 299,49 euro al mese per gli assegni vitalizi, pari a 3.893,37 euro annui. E i valori dal 1° gennaio 2023: 563,74 euro al mese per l’importo minimo per pensioni lavoratori dipendenti e autonomi, pari a 7.328,62 euro annui; 321,36 euro al mese per gli assegni vitalizi, pari a 4.177,68 euro annui.

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