Di questi tempi un incremento delle pensioni è sicuramente ben accetto: per molti arriverà tra poche settimane.
Il provvedimento con il quale l’Inps farà partire l’aumento delle pensioni, annunciato e poi rimandato, sarà finalmente realtà il prossimo marzo. Chi sono i fortunati beneficiari? Scopriamolo insieme.
In virtù di tale provvedimento, le pensioni aumenteranno anche di 500 euro al mese. Di solito, la correzione decorre da gennaio, quando comincia a tutti gli effetti il nuovo anno. Tuttavia, complici l’insediamento del nuovo Governo Meloni e la Legge di Bilancio da approvare, quest’anno siamo in ritardo di due mesi.
In realtà, c’è una fetta di pensionati che ha già ricevuto un aumento nel mese di febbraio, in virtù di particolari requisiti (sono percettori di pensione minima o un assegno inferiore a 2.101,52 euro). In soldoni, tutti i pensionati che percepiscono la minima, e che abbiano compiuti 75 anni, riceveranno un extra di 597 euro al mese. Per tutti gli altri ci sarà invece da aspettare il mese prossimo.
Ecco le 6 fasce previste dell’Inps per la rivalutazione:
Calcolando l’aumento del mese di marzo e gli arretrati, c’è chi si ritroverà fino a 495 euro in più al mese. Una vera e propria manna che aiuterà qualche pensionato ad affrontare questo difficilissimo periodo.
Inoltre, gli assegni di importo compreso tra i 500 e 3.700 euro potrebbero cambiare, aumentando o diminuendo, con le nuove tasse su cui il governo sta lavorando per la prossima riforma fiscale di marzo. Sono essenzialmente due le idee sul tavolo di Palazzo Chigi: una nuova revisione delle aliquote Irpef e poi un’estensione della flat tax al 15% anche per i pensionati.
In arrivo anche la revisione delle detrazioni fiscali, che potrebbe incidere su aumenti o cali delle pensioni di importo compreso tra 500-3.700 euro. Se oggi infatti sono previste progressive riduzioni delle detrazioni per i redditi tra i 120 e i 240mila euro fino all’azzeramento totale delle detrazioni, l’intenzione dell’esecutivo è quella di ridurre le agevolazioni non solo a quelle fasce di reddito ma anche ad altre, andando così ad incidere eventualmente sui calcoli del trattamento pensionistico.
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