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Economia

Dal Superbonus alle Supercause. Tutti in Tribunale!

Dal Superbonus alle Supercause il passo è breve. Una situazione molto grave che rischia di aggravarsi ulteriormente, a cui occorre porre rimedio.

Quando si parla di Superbonus 110% la prima immagine che viene in mente è quella di una medaglia. Le due facce, peculiarità proprio delle medaglie, possono rappresentare al meglio il giudizio finale su una delle due più importanti misure pentastellate, l’altra è il Reddito di cittadinanza.

Dal Superbonus alle Supercause – Ilovetrading

Due facce che uniscono, da un lato, gli straordinari risultati che si sono ottenuti in termini di richieste che hanno rimesso in moto un settore che era letteralmente in ginocchio, l’edilizia e, dall’altro, le altrettanto gravi lacune che hanno permesso poi l’attuazione di truffe miliardarie ai danni dello Stato.

Dal Superbonus alle Supercause,

C’era una volta il Superbonus 110%, misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle all’indomani del trionfo elettorale del 2018. Il progetto era ambizioso e univa due finalità di assoluto spessore, ovvero rendere buona parte del nostro patrimonio immobiliare più ecologicamente compatibile, svecchiandolo e riqualificandolo dal punto di vista energetico e, dall’altro lato, rilanciare un settore, quello dell’edilizia, ormai quasi allo stremo.

Una misura, quella pentastellata che, come accennato all’inizio, ha presentato, durante il suo percorso, luci e ombre. Giorgia Meloni, fin dalla campagna elettorale che ha preceduto le elezioni politiche del 25 settembre 2022, aveva fatto intendere che il Superbonus 110% era una misura che non la convinceva e che andava modificata. Stravinte le elezioni, la leader di Fratelli d’Italia è divenuta premier di un governo di centro-destra che sta, pian pian, instillando le sue idee e la sua visione della politica. Anche riguardo il Superbonus 110%.

Il Superbonus 110% ha subito dei cambiamenti. Nel 2023, tranne alcune eccezioni, la quota in detrazione passa dal 110 al 90% ma, all’orizzonte, compaiono nuvole nerissime. La stretta sulla cessione dei crediti al 110% ha creato un enorme difficoltà. Le banche si rifiutano di acquistare nuovi crediti e anche l’ultimo baluardo, rappresentato da Poste Italiane, ha rallentato ulteriormente le erogazioni facendo si che cittadini e imprese si ritrovino “tra color che son sospesi“, con tutte le gravi conseguenze che questa situazione comporta.

La flebile speranza

Le conseguenze di questo drammatico stallo riguardante i crediti hanno numeri spaventosi: 90 mila cantieri edili che rischiano di fermarsi e 15 miliardi di euro di crediti bloccati. E il passo che conduce poi a migliaia di cause legali è davvero breve. Architetti contro condomini e poi ancora i condomini contro le imprese edili. E poi geometri, ingegneri ed amministratori locali. Tutti sembrano scagliarsi contro tutti, in uno scontro che non lascia presagire nulla di buono. Cosa accadrà adesso?

L’urgenza più immediata alla quale porre rimedio è quella riguardante la possibilità di trovare un’intesa che possa sbloccare i finanziamenti almeno per i lavori che sono già stati avviati. Tentare di recuperare almeno una parte dei crediti. Questa è la speranza di Federica Brancaccio, presidente di Ance, l’Associazione nazionale di costruttori edili, preoccupata per questa allarmante situazione.

Dal Superbonus alle Supercause (I Love Trading)

Migliaia di professionisti hanno lavorato consegnando i loro capitolati ma ancora non sanno se, quando e da chi saranno pagati. Il Superbonus 110% avrebbe potuto rappresentare una grande opportunità di riqualificazione del nostro vetusto patrimonio immobiliare dal punto di vista energetico, lo stesso che tra poco ci richiederà, senza se e senza ma e con ben altri costi, l’Unione europea. I continui cambi delle regole in corsa, per tentare di chiudere delle falle normative originarie, non hanno certo migliorato la situazione.

Stefano Vori

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