Chat GPT sta sollevando preoccupazione in alcuni settori del mondo del lavoro, ma chi sta per dire addio alle proprie mansioni?
In questi ultimi anni la tecnologia ha continuato a fare passi da gigante grazie alla ricerca finanziata dai colossi dell’informatica. Le scoperte sono praticamente all’ordine del giorno e tutto, in questo ambito, sembra muoversi alla velocità della luce. Di recente si è parlato molto di Chat GPT che è uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale.
Si tratta di un settore dell’intelligenza artificiale e, più nello specifico, della parte che riguarda il legame e lo scambio tra computer e linguaggio umano. Le potenzialità di questo incredibile strumento sono innumerevoli, può rispondere a tantissime domande sugli argomenti più svariati e fare in pochi minuti cose che una persona riesce ad eseguire in giorni o settimane. In pochissimo tempo Chat GPT ha già trovato milioni e milioni di utenti, stabilendo un successo clamoroso di cui la società americana Open AI è soddisfatta.
Non tutti sono esaltati da questa novità , per esempio Steve Wozniak, conosciuto come uno dei padri del personal computer e co-fondatore di Apple, ha espresso un parere controcorrente in occasione di un talk della CNBC dichiarando che questa chat potrebbe commettere errori gravissimi poiché non sa cosa sia l’umanità . I quesiti aperti sono molteplici, ma nel frattempo quali lavoratori si sono già spaventati e forse stanno cercando una nuova occupazione?
Qualcuno sta giĂ cominciando a tremare per questa Chat GPT che sembra in grado di fare tutto. A trovarsi in difficoltĂ potrebbero essere gli artisti che hanno cercato di difendersi rivendicando il rispetto del copyright dei loro lavori. Questi infatti sono stati adoperati per istruire le intelligenze artificiali. A tremare sono i creativi in generale, ma non solo. Anche chi scrive e, in particolare, nel settore della pubblicitĂ , potrebbe vedere tempi bui. In un prossimo futuro le IA potrebbero occuparsi di contenuti testuali standard buttando fuori dal mercato chi se ne occupava.
Non è solo l’ambito vicino a chi usa la fantasia, allenata con corsi e aggiornamenti, a essere colpito ma anche i programmatori che fino a questo momento potevano rimanere saldi sulle poltrone del loro ufficio. A quanto pare le famigerate IA si stanno muovendo anche in questo ambito generando codici. Su questo versante i programmatori si sono già fatti sentire lamentandosi per l’IA GitHub capace di dare il suo contributo quando si scrive un codice. Non è finita qui, perché la novità potrebbe turbare persino i revisori legali.
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