In Sardegna sta spopolando la truffa della mail dell’INPS che invita a pagare 750 euro per evitare sanzioni gravi immediate.
Quando riceviamo una mail sulla nostro indirizzo di posta elettronica molto spesso non facciamo attenzione ai dettagli ed anche al mittente. Una distrazione può costarci molto caro. Su questo aspetto si sviluppano le truffe online.
Possiamo distinguere le frodi on-line in tre tipologie che vedono un crescente peso dell’identità assunta dal truffatore:
I criminali informatici riescono a ingannare anche i consumatori più esperti di tecnologia. Sebbene quasi la metà dei cittadini sia sicura di sapere riconoscere una truffa online, il 73% non è in grado di individuare i segnali di pericolo presenti nelle comunicazioni digitali.
Le truffe online sono in aumento. Solo nell’ultimo anno Visa ha bloccato 7,2 miliardi di dollari (oltre 6,8 miliardi di euro) di tentativi di pagamento fraudolenti in 122 milioni di transazioni, prima che impattassero sui clienti. L’espressione che, più di tutte, induce i consumatori italiani a cliccare sul link o a rispondere al mittente è “un regalo o l’opportunità di ricevere qualche prodotto gratis da un’azienda” (46%). Seguono allarmi circa un “rischio legato alla sicurezza” come il furto di una password o una violazione di dati (22%), o frasi come un’opportunità finanziaria (18%), l’opportunità di partecipare a un evento esclusivo (17%) e il rischio di perdere denaro (11%).
Una frode che sta spopolando in Sardegna via mail ma anche telefonicamente è quella dell’INPS. Alla vittima viene inviato un messaggio in cui si scrive che l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale provvederà al recupero di 750 euro. In allegato poi viene aggiunto in link dove si viene invitati a cliccare fornendo i propri dati personali per evitare questa sanzione fasulla.
Tra le misure più semplici ed efficaci suggerite vi sono quelle di tenere per sé le informazioni personali, non cliccare sui link prima di aver verificato che portino con certezza dove sostengono, attivare gli avvisi di acquisto che forniscono una notifica quasi in tempo reale via sms o e-mail degli acquisti effettuati sul conto, chiamare il numero indicato sui siti web delle aziende o sul retro delle carte di credito e di debito se non si è sicuri che una comunicazione sia valida, non limitarsi a chiamare l’eventuale numero fornito dal truffatore nel testo o nell’e-mail.
Secondo Michael Mestrovich, responsabile della sicurezza informatica di Rubrik (società di gestione e sicurezza dei dati nel cloud) quest’anno avremo boom di attacchi informatici. Ragion per cui bisogna adeguarsi leggendo e capendo se si tratta di una mail truffa oppure no.
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