Le recenti modifiche introdotte sul fronte previdenziale interessano anche la pensione di reversibilità. Ecco cosa cambia da quest’anno.
Pensione di reversibilità, si cambia. Il trattamento pensionistico riconosciuto ai superstiti di un defunto, variabile in base al grado di parentela, è stato rivisto nei coefficienti. Vediamo insieme tutte le novità in vigore da quest’anno, con alcuni esempi pratici.
In linea di massima, se il defunto percepiva una pensione tra 500 e 200 euro, il trattamento di reversibilità cambia a seconda del familiare beneficiario e al reddito da questi percepito, su cui bisogna poi applicare nuova rivalutazione e imposte da pagare.
Ricordiamo innanzitutto la pensione di reversibilità spetta ad alcuni familiari del defunto, nel seguente ordine di priorità:
Le percentuali spettanti variano in base al grado di parentela tra beneficiario e defunto: 60% per il coniuge solo, 80% per coniuge e un figlio, 100% per coniuge e due o più figli, 70% per un solo figlio, 80% per due figli, 100% per tre o più figli, 15% per un genitore, 30% per due genitori, 15% per un fratello o sorella, 30% per due fratelli o sorelle. Se però i superstiti beneficiari della pensione di reversibilità percepiscono redditi propri, l’importo della prestazione può ridursi ulteriormente, a seconda degli importi in ballo. Per quest’anno, ai fini del calcolo della pensione di reversibilità va considerata anche la nuova rivalutazione pensionistica al 7,3%, con l’applicazione delle percentuali rivalutative e delle addizionali locali.
Le nuove percentuali di rivalutazione sono le seguenti: 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo (2.100 euro lordi mensili), 85% per pensioni fino a 5 volte al minimo (2.626 euro), 53% per pensioni fino 6 volte il minimo (3.150 euro), 47% fino a 8 volte il minimo (4.200 euro), 37% fino a 10 volte il minimo (5.250 euro), 32% oltre le 10 volte il minimo.
Nel caso di un defunto con una pensione di 1.500 euro per 13 mensilità, dunque, la moglie percepirà il 60% (900 euro al mese per 13 mensilità), un figlio il 70% (13.650 euro annui), la moglie e un bambino l’80% (15.600 euro), la moglie e due o più figli, oppure tre o più figli il 100% (19.500 euro). Il tutto sempre da rivalutare e tassare secondo leggi vigenti.
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