Arriva una grossa novità nel mondo del web: scatta il divieto sui social per le foto dei bambini. Ecco che cosa cambia
Il web offre innumerevoli vantaggi, ma anche dei pericoli che non vanno sottovalutati, soprattutto quando si tratta della privacy dei bambini.
È per questo motivo che, da alcuni anni, si parla del divieto di pubblicare le foto dei minori sui social. In questo articolo approfondiremo i motivi di questa possibile scelta e le conseguenze che essa comporta per la protezione dei bambini online. Scopriremo anche come si possono adottare delle strategie per salvaguardare la loro privacy e godere appieno degli strumenti che il web ci offre.
I potenziali pericoli per i minori sul web sono molteplici e spesso sottovalutati. Oltre alla possibilità di incontrare pedofili o adescatori online, i bambini rischiano anche di essere vittime di bullismo, di essere esposti a contenuti non adatti alla loro età o di subire attacchi informatici. Non di rado, i genitori non si rendono conto del fatto che mettono in pericolo il proprio figlio con la pubblicazione delle sue foto, inconsapevoli delle conseguenze che questo può avere sulla loro privacy e sicurezza. Dunque, si sta prendendo in seria considerazione l’ipotesi di imporre un vero e proprio divieto riguardo la pubblicazione delle foto dei bambini sui social.
Il fenomeno dello sharenting, ovvero la condivisione delle immagini dei propri figli sui social, è sempre più diffuso e preoccupante. Secondo diverse ricerche, verrebbero caricate online oltre 1000 foto di un bambino, prima che questo raggiunga i suoi 13 anni di età. Ma questa pratica, apparentemente innocua, può avere gravi ripercussioni sulla privacy e sulla sicurezza dei minori. Secondo una ricerca condotta da Barclays, la condivisione delle foto potrebbe aumentare in maniera elevata le frodi di identità in rete entro il 2030. Il Garante per la privacy ha già espresso la sua preoccupazione in merito, affermando che i minori sono sottoposti a gravi pericoli.
Il governo italiano sta prendendo in considerazione l’idea di bloccare la possibilità di pubblicare le foto dei bambini sui social, o comunque di adottare misure simili a quelle già in vigore in altri Paesi, come la Francia, dov’è necessario avere almeno 15 anni per poter aprire un account sui social. Tuttavia, al momento non ci sono ancora decisioni ufficiali in merito e si tratta solo di una valutazione. In ogni caso, la preoccupazione per la tutela dei minori è sempre più forte e le iniziative per limitare il fenomeno dello sharenting sembrano destinate a crescere.
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